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Borse: Europa giù, attesa per la Fed. Negativa anche Wall Street

FIRSTonline

Milano chiude con un calo di quasi il 2% (-1,95%) appesantita dagli industriali e mentre si consuma il confronto sui conti pubblici italiani tra il Commissario europeo Rehn e il premier Letta. Lo spread Btp bund chiude a quota 236 punti.

Nel pomeriggio tutta l’Europa ha accentuato il calo con l’apertura in calo di Wall Street: Parigi è la peggiore -2,65% penalizzata da un report del Credit Suisse, cheritiene le azioni francesi troppo care in termini di rapporto tra prezzo e utili. Giù anche Francoforte -1,9% , Londra -0,95%.

Le Borse guardano soprattutto alla riunione della Fed del 17-18 dicembre e temono un avvio prima del previsto del tapering. Sul Nasdaq si mette in evidenza Apple dopo l’acquisto di un centro di analisi dei dati di mercato sui social network. Sul fronte dei dati macro l’indice Ism di New York è stato nettamente migliore delle attese salendo a novembre a 69,5 punti da 59,3 in ottobre. Ora si guarda alla riunione della Bce di giovedì e ai numeri sul mercato del lavoro di venerdì. Balzo del petrolio, che sale del 2,15% a 95,84 dollari al barile. Il cambio euro dollaro è stabile sotto quota1,36.

A Piazza Affari le vendite hanno colpito soprattutto Cnh -3,8%, Buzzi Unicem -3,6% Prysmian -3,3%, Finmeccanica -3,1%, Ferragamo -3,15, che si posizionano in fondo al Ftse Mib. Male anche Telecom Italia -2,2% su cui Credit Suisse ha tagliato le stime di ebitda. Sul Ftse Mib positive solo Terna +0,52%, Ansaldo Sts +0,19%, Autogrill +0,16% sulla scia di possibili aggregazioni internazionali dopo le parole del presidente Gilberto Benetton e Parmalat +0,08%.

Fiat -2,3%. Le vendite di Chrysler sul mercato automobilistico americano sono salite in novembre del 16% a 142.275 unità rispetto alle 122.565 dello stesso periodo dell’anno scorso, il miglior novembre dal 2007 e il 44mo mese consecutivo di crescita. Le vendite del marchio Fiat hanno invece registrato un calo rispetto a novembre 2012.

Nel resto del listino ha perso quasi il 6,7% Erg, dopo le perquisizioni della Guardia di finanza nelle sedi della controllata Total Erg, nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta frode fiscale da oltre 900 milioni

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