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Borse deboli prima dell’ora x della Bce

Le Borse europee segnano il passo alla vigilia dell’ora X, ovvero la riunione della Bce a Francoforte.

Milano è il listino peggiore -0,9% , indice Ftse Mib a quota 21.543.

Non giova alla piazza italiana il fatto che il Bel Paese sia l’unico dell’eurozona con un pil negativo alla fine del primo trimestre.

Tra le altre Borse Londra arretra dello 0,27%, Parigi -0,26%, Francoforte -0,2%. Madrid è in calo dello 0,57%.

L’euro si svaluta leggermente a 1,360 sul dollaro rispetto alla chiusura di ieri sera a 1,362. Il Btp è poco mosso al rendimento del 2,98% (-1 punto base).

Il Financial Times scrive che sono riprese le trattative tra Vimpelcom, proprietaria di Wind, e Hutchison Whampoa che controlla “3” in vista di un merger che avrebbe grossi effetti (positivi) sul mercato italiano.

Avanza così Telecom Italia +2%. L’ad Marco Patuano ha ribadito che Tim Brazil verrà ceduto solo di fronte ad offerte eccezionali.

La peggior blue chip è World Duty Free -3,7%: pesa sul titolo la notizia che Dufry, già interessata all’acquisto della società sorella di Autogrill, ha concluso l’acquisizioe della francese Nuance.

Le banche sono tutte in calo: Unicredit -1,4%, Intesa -1,4%,Monte dei Paschi -1,4%, Ubi Banca -3%, Banco Popolare -2%.

Arretra Fiat -1,8% dopo i pessimi i dati sulle vendite di auto in Italia a maggio (-11%).

Pirelli scende dell’1,5%, Cnh Industrial -1,3%.

Tra gli industriali in ribasso anche Finmeccanica -1,3% e StM +0,2%.

Da segnalare il rimbalzo di Enel + 0,8% dopo la promozione a Strong Buy del broker americano Raymond James.

In ribasso Eni -1,4%, sale Saipem +0,8%.

Tra le small cap, arretra Txt e-Solutions -2%, Acea -2,8%.

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