Le speranze di pace, gli utili aziendali e la calma apparente sui dazi tengono accesa la fiammella dei mercati europei, che chiudono la settimana con un’altra seduta positiva, mentre Wall Street, dopo un avvio contrastato, si muove quasi piatta, ma sembra avviata a concludere l’ottava con robusti rialzi.
Piazza Affari centra la sua settima seduta consecutiva di guadagni e segna un progresso dello 0,59%, a 40.656 punti base, dopo aver toccato in giornata anche i 40.700 punti, nuovi massimi da ottobre 2007. La bandierina piantata sulla vetta del listino è quella di Iveco Group, +5,64%, che rimbalza dopo le perdite della vigilia, dovute alla deludente trimestrale. Nel giorno dei conti è cautamente positiva anche Unipol, +0,44%. Sono miste le banche.
Nel resto d’Europa: Francoforte +0,35%, Londra +0,58%, Parigi +0,31%, Amsterdam +0,17%, Madrid +1,08%. Bene Zurigo, +1,02%, spinta da Richemont (+6,78%) che ha archiviato l’anno fiscale (chiuso il 31 marzo) in linea con le attese. Il colosso del lusso, che vanta marchi come Cartier, ha visto i ricavi salire a 21,4 miliardi di euro, portando una ventata di ottimismo sul settore a livello europeo.
Tra le big del continente scende invece, a Copenhagen, Novo Nordisk (-1,81%), che ha annunciato l’uscita del ceo Lars Fruergaard Jorgensen. Il titolo del colosso farmaceutico, noto per i trattamenti per il diabete e la perdita di peso, ha quasi dimezzato il suo valore nell’arco di un anno.
Piccoli passi avanti nel dialogo Russia-Ucraina
Sul fronte geopolitico i negoziati di Istanbul tra Russia e Ucraina non hanno prodotto grandi risultati, anche perché non c’erano i leader Putin e Zelensky. Si parla comunque di uno scambio di mille prigionieri di guerra da ciascuna parte e ci si prefiggono nuovi incontri. Inoltre è la prima volta che i due paesi si parlano dai falliti negoziati del 2022 e i mercati vedono positivamente questi passettini. Al di là delle dichiarazioni di fuoco del presidente ucraino (e del club dei Volenterosi), Donald Trump è ottimista su un suo prossimo, possibile, incontro con Vladimir Putin.
Dazi e Wall Street, scende la fiducia dei consumatori Usa a maggio
Il capitolo dazi al momento non presenta grandi sviluppi positivi, ma si vive ancora di rendita sull’intesa siglata tra Usa e Gb e sulla tregua di 90 giorni tra Stati Uniti e Cina.
Poco prima dell’apertura dei mercati però il presidente Usa ha detto che “ci sono 150 Paesi che vogliono fare un accordo”, ma per gli Stati Uniti è impossibile negoziare con tutti i partner commerciali. “Quindi, nelle prossime due o tre settimane manderemo delle lettere comunicando cosa dovranno pagare per fare affari negli Stati Uniti”.
Wall Street in queste ore cerca una direzione, dopo il calo a sorpresa della fiducia dei consumatori americani americani a maggio (Università del Michigan), dovuto in gran parte all’incertezza accasata dalla guerra commerciale. Inattesa anche la crescita dei prezzi all’importazione dello 0,1% in aprile, contro il -0,4% previsto.
Dollaro in lieve recupero
Sul mercato dei cambi il dollaro risulta in lieve recupero sulle principali valute, dopo i nuovi dati macro, anche se il rallentamento dell’inflazione visto nei giorni scorsi (con prezzi al consumo e prezzi alla produzione) tiene viva l’idea che la Fed taglierà un po’ i tassi quest’anno e la prima occasione viene individuata al momento nella riunione di settembre.
L’euro oggi è in lieve calo contro il biglietto verde per un cross di 1,115 (-0,28%).
Tra le materie prime l’oro chiude una settimana in altalena, in cui si è sostanzialmente indebolito. Lo spot gold tratta in calo del 2% circa, per un prezzo di 3177 dollari l’oncia.
Tornano invece gli acquisti sui future del petrolio, che vede rialzi intorno al 7-8%. Il Brent segna 64,97 dollari al barile; il Wti 62,10 dollari.
Piazza Affari, Leonardo ancora tra i migliori
La migliore blue chip del giorno oggi è Iveco, che ha ritrovato sprint dopo lo scivolone di ieri, anche grazie al fatto che Kepler Cheuvreux ha alzato il prezzo obiettivo a 17 euro da 16,50 precedente.
Si conferma in denaro Leonardo, che sale anche oggi del 3,4%. Il titolo nel corso di un anno ha guadagnato oltre l’88%.
Brilla sul listino Cucinelli, +3,2%, in un settore del lusso animato dai risultati di Richemont. Bene Telecom, +2,47%, dopo che l’agenzia Moody’s ha alzato il rating a ’Ba2’ con outlook stabile.
Tra i titoli finanziari si apprezza Fineco +1,39%, mentre nella sanità il migliore è Diasorin +1,3%. Spunti anche sulle utility a partire da A2a, +2,13%.
Le banche sono deboli con Mps -0,82% e Bper -0,28%. Sale invece Unicredit +0,75%, anche se il ministero delle finanze tedesco Lars Klingbeil ha smentito di avere in programma un incontro con il suo omologo italiano, Giancarlo Giorgetti, per discutere la possibile una fusione di Unicredit con Commerzbank.
Unipol è timidamente positiva, anche se in scia ai risultati trimestrali ha toccato in avvio i massimi da dicembre 2009, a 17,5 euro per azione. I vertici ribadiscono che il gruppo assicurativo non ha “sul tavolo in questo momento alcuna richiesta di autorizzazione” alla Bce “per aumentare la quota in Bper”, ha detto il ceo di Unipol, Matteo Laterza, confermando quindi l’intenzione di restare a ridosso del 20% anche all’esito dell’ops sulla Popolare di Sondrio.
Eni sale dello 0,51% e annuncia che nei prossimi giorni avvierà il nuovo programma di acquisto di azioni proprie.
Arretrano Buzzi -1,35%, Prysmian -1,05%, Saipem -0,88%, Pirelli -0,87%.
Spread in lieve rialzo, tassi in discesa
La chiusura è lievemente negativa sul secondario: lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata sale a 101 punti base, mentre i tassi arretrano. Il titolo italiano è indicato in chiusura al 3,6% (contro il 2,59% del Bund).