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Borse chiusura 15 luglio: Europa in ribasso ma senza crolli. Milano scende sotto 40 mila per il calo delle banche. Nvidia spinge il Nasdaq

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Borse in ordine sparso oggi, in Europa e negli Stati Uniti, mentre l’inflazione Usa risale (seppur in linea con le attese), mostrando il peso dei dazi sui prezzi al consumo della prima economia del mondo. Nel firmamento azionario a stelle e strisce continua a brillare la stella di Nvidia (+4,4%), che scalda il Nasdaq e lo S&P 500, portandoli a nuovi massimi nelle prime ore di scambi. L’Europa però non ha beneficiato di questa euforia e anzi gli indici sono peggiorati dopo l’apertura della borsa di New York.

Piazza Affari chiude così ai minimi del giorni, in calo dello 0,66% a 39.921 punti base, appesantita dai realizzi sui titoli bancari, mentre ritrovano un cauto ottimismo i titoli industriali come Stellantis (+1,14%) e Prysmian (+1,91%), nella speranza che un accordo sulle tariffe doganali tra Bruxelles e Washington arrivi da qui al primo di agosto, quando dovrebbero scattare le imposte doganali Usa del 30% sulle merci Ue. A sua volta l’Unione sta preparando contromisure nel caso di fallimento dei negoziati commerciali.

Nel Vecchio Continente sono deboli inoltre Francoforte -0,41%, Londra -0,67% (che in giornata ha toccato persino nuovi massimi a 9000 punti base), Parigi -0,54% e Madrid -1,24%, mentre è positiva Amsterdam +0,3% in scia ai titoli tech americani.

Wall Street, al traino di Nvidia

Wall Street ha toccato nuovi record in avvio grazie all’ennesimo rally di Nvidia, l’azienda più capitalizzata del mondo che sta festeggiando la possibilità di ricominciare a vendere in Cina i suoi chip H20 per l’IA. “Il governo degli Stati Uniti ha assicurato a Nvidia che le licenze saranno concesse, quindi speriamo di iniziare presto le consegne”, ha dichiarato l’azienda. Inoltre ci sono indiscrezioni di un piano governativo da 70 miliardi di dollari a sostegno dei settori tech ed energia. 

In chiaroscuro è l’andamento delle grandi banche, che hanno aperto oggi la stagione delle trimestrali: JpMorgan Chase è piatta dopo numeri sopra le attese; Wells Fargo è in rosso appesantita dal ribasso della guidance; BlackRock perde quota poiché i ricavi trimestrali del più grande asset manager al mondo hanno deluso le attese (5,42 miliardi, contro 5,46 del consensus); bene Citigroup dopo conti sopra il consensus.

Dollaro e prezzi dei T-Bond in rialzo con inflazione di giugno

Sul fronte macro si aspettava con grande interesse il dato sull’inflazione statunitense che, a giugno, ha accelerato al 2,7% dal 2,4% di maggio. Si tratta di un incremento atteso, ma che pure segnala gli effetti dei dazi sui prezzi al consumo e che complica il lavoro della Federal Reserve, quanto meno rispetto alle aspirazioni di allentamento del costo del denaro da parte di Donald Trump. “I prezzi al consumo sono bassi, portate giù i tassi, ora!” scrive infatti il presidente degli Stati Uniti su Truth Social. Intanto il sito Polymarket mostra che gli scommettitori assegnano una probabilità su cinque che Trump rimuova quest’anno il presidente della banca centrale Usa, Jerome Powell, rispetto a una probabilità del 10% del mese scorso, in questo stesso periodo.

Gli effetti dell’inflazione si vedono attualmente sul dollaro, che si rafforza contro le principali valute trattando sui massimi da tre settimane. L’euro cambia intorno a 1,163, in calo dello 0,25%. Riflessi dei prezzi Usa sui T-Bond, che al momento registrano prezzi in rialzo e tassi in ribasso.

Piazza Affari, realizzi sulle banche

I realizzi penalizzano oggi le banche di Piazza Affari con le peggiori che sono Banco Bpm -2,56%, Bper -2,28% e Popolare di Sondrio -1,78%.

Unicredit cede l’1,13%, benché la pubblicazione della lettera inviata dalla Commissione Europea al governo italiano lasci intendere che c’è il rischio di revoca del decreto relativo al Golden power applicato all’offerta di Piazza Gae Aulenti su Piazza Meda. Il problema per Unicredit è che l’Italia ha 20 giorni lavorativi per presentare le sue osservazioni alle obiezioni di Bruxelles e i tempi stridono con quelli dell’offerta che scadono il 23 di luglio.

Intanto lunedì si riaprirà il periodo di adesione all’offerta di Bper su Sondrio, dopo il successo e la chiusura venerdì oltre il 58%. Tra i maggiori ribassi di giornata ci sono inoltre Recordati -3,52%, Buzzi -2,34% e Leonardo -1,67%.

La lista dei rialzi si apre invece con Prysmian, che guarda anche a Nvidia e alle scommesse sull’intelligenza artificiale. Molta IA richiede infatti molta energia elettrica e quindi infrastrutture di rete, settore nel quale opera l’azienda. Un cauto ottimismo sulle trattative commerciali aiuta Stellantis, Campari +0,92%, Interpump +0,88%.

Spread stabile

Sul mercato secondario la chiusura è stabile, con lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata a 89 punti base, in un contesto di rendimenti rispettivamente al 3,61% e 2,72% del titolo tedesco. La guerra commerciale non spaventa, per ora, i titoli di Stato della zona euro e in Germania risale anche il morale degli investitori. L’indice della fiducia Zew in luglio passa a 52,7 punti contro 47,5 punti di giugno.

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