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Borse 17 giugno: le banche trascinano giù Piazza Affari, pioggia di vendite sui titoli del risiko e lo spread risale a quota 98

Wikimedia Commons Di Jonathunder - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=5765999

Trump lascia il G7 in anticipo, la guerra in Medio Oriente s’intensifica, il petrolio riprende la sua corsa e l’azionario s’indebolisce: così oggi i listini europei chiudono in calo e Wall Street si muove negativa in mattinata, in un’altalena sulle borse che non sembra destinata ad avere vita breve.

Piazza Affari archivia la seduta odierna con un calo dell’1,36% a 39.387 punti base, appesantita dalle perdite delle banche dopo i guadagni della vigilia (Unicredit, -3,62%). Si apprezzano invece Cucinelli (+2,33%) e i titoli oil, questi ultimi in scia ai progressi del greggio.

Lo schema si ripete all’incirca anche sulle altre piazze europee: Francoforte -1,09%, Londra -0,49%, Parigi -0,76%, Amsterdam -0,46%, Madrid -1,49%.

L’andamento appare debole inoltre a New York nelle prime ore di scambi, benché le perdite risultino abbastanza contenute, visto il contesto generale: DJ -0,19%, S&P 500 -0,36%, Nasdaq -0,41%. Arretrano i gruppi attivi nell’energia solare dopo un intervento del Senato Usa che ha svelato una proposta di Trump volta a ridurre i benefici fiscali per le energie rinnovabili entro il 2028.

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BoJ ferma sui tassi, domani attesa la Fed

L’Orso prevale nuovamente sui mercati, soprattutto a causa del conflitto in Iran, che mette in ombra persino le riunioni delle banche centrali, sempre monitorate con grande interesse dagli investitori. In particolare la BoJ, come atteso, oggi non ha toccato i tassi e ha deciso di mantenere l’attuale ritmo di tapering fino a marzo 2026, per poi cominciare a ridurlo. Momento clou della settimana sarà, domani, il responso della Fed, che presumibilmente manterrà le bocce ferme, anche per non cedere alle continue pressioni della Casa Bianca. A indurre qualche incertezza nel governatore Jerome Powell potrebbe contribuire piuttosto la brusca frenata delle vendite al dettaglio negli Stati Uniti, a maggio: -0,9% rispetto al mese precedente a 715,4 miliardi di dollari, dopo il -0,1% di aprile (rivisto dall’iniziale +0,1%); le attese erano per -0,6%. Rispetto a un anno prima, registrato un +3,3%. Un dato che offre una spinta ai T-Bond (prezzi in rialzo e tassi in calo), ma che forse non sarà sufficiente a smuovere la Federal Reserve. La guerra Israele-Iran e la risalita dei prezzi del petrolio, unitamente alla sfida sui dazi, suggeriscono infatti prudenza. 

Trump: l’Iran si arrenda. I dazi? Dalla Ue non c’è ancora l’offerta giusta

Ad alimentare le preoccupazioni sui mercati è soprattutto il quadro geopolitico, dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha lasciato il G7 canadese in anticipo, non per negoziare un cessate il fuoco in Medio Oriente, ma perché aspira alla fine della guerra. Il tycoon suggerisce all’Iran di arrendersi, sollecitando gli abitanti di Teheran ad evacuare immediatamente la città, poiché probabilmente gli attacchi israeliani si intensificheranno.

Parlando con i giornalisti il presidente Usa si è anche soffermato sulla questione dazi e sulle trattative con la Ue: “Non siamo arrivati all’offerta giusta, abbiamo sofferto molto da parte dell’Ue – ha detto Trump – si sono approfittati di noi per anni, per cui bisogna arrivare a un buon patto altrimenti è inutile fare un accordo, ma c’è un dialogo aperto”. Il presidente ha anche ribadito che a breve partiranno le lettere ai singoli paesi in cui verranno indicate le tariffe che la Casa Bianca intende imporre e ha annunciato che verranno imposti nuovi dazi specifici sui farmaci.

Sale il petrolio. Gas in rialzo e la Ue vieta tutto dalla Russia

Tra le materie prime tornano gli acquisti sul petrolio dopo lo stop di ieri. I future di agosto di Brent e Wti si apprezzano del 2,5%, mostrando prezzi vicini rispettivamente a 72 dollari al barile e 75 dollari.

L’oro, consegna immediata, staziona sui livelli della vigilia per un prezzo 3.385,49 dollari l’oncia, mentre dall’indagine periodica del World Gold Council (organizzazione mondiale fondata nel 1987 dall’industria estrattiva dell’oro) emerge che quasi tutte le banche centrali vogliono aumentare le loro riserve di prezioso metallo anche nei prossimi 12 mesi. Un orientamento che penalizza il dollaro, come bene rifugio e che non premia neppure l’euro, pure candidato a svolgere un ruolo più importante in futuro, come sottolinea anche oggi la presidente della Bce Christine Lagarde che parla di “euro globale”.

Tornando ai dati di giornata: sul mercato valutario il dollaro oggi è in lieve recupero e l’euro tratta intorno a 1,152.

Movimenti si registrano poi sui future del gas che, ad Amsterdam, mostra un prezzo di 39,600 dollari (+4,47%), mentre la Commissione europea inasprisce il suo atteggiamento verso Mosca e propone di vietare tutte le importazioni di gas russo e di gas naturale liquefatto (Gnl) entro la fine del 2027, con un divieto sui contratti a breve termine a partire dall’anno prossimo. 

Questo proprio mentre Putin potrebbe essere sdoganato dalla Casa Bianca per una trattativa fra Iran e Tel Aviv.

Oggi al G7 intanto è arrivato il presidente ucraino Zelensky.

Piazza Affari, brilla Cucinelli 

Sul listino principale di Piazza Affari svetta oggi Brunello Cucinelli, dopo l’ottimismo manifestato ieri sul marchio dal fondatore a margine della rassegna di abbigliamento maschile Pitti Uomo.

Bene i titoli petroliferi: Saipem +2,09%, Tenaris +1,66%, Eni +1,13%. Il cane a sei zampe si apprezza anche in scia all’accordo firmato con Petronas, base per la creazione della nuova società a partecipazione congiunta, che gestirà gli asset in Indonesia e Malesia.

Le banche sono rimaste anche oggi al centro dell’attenzione, benché la risposta degli investitori sia stata negativa. La blue chip in maggior calo è Unicredit, in una giornata ricca di esternazioni da parte dell’ad Andrea Orcel, il quale ha ribadito che senza chiarezza sul Golden Power l’offerta su Banco Bpm (-0,4%) non andrà avanti. Secondo Reuters il governo italiano ha risposto alle osservazioni della Commissione europea sulle clausole imposte a Piazza Gae Aulenti affermando che il risparmio domestico è questione di sicurezza nazionale.

Orcel ha poi chiarito che la partecipazione in Generali non nasconde alcuna mira e Unicredit ridurrà la sua quota nel Leone fino ad uscire dal capitale. 

Arretra oggi anche il titolo dell’altra big bancaria, Intesa -2,7% e sono robuste le perdite per Bper -2,08%, Pop di Sondrio -1,95 e l’azionista di entrambe Unipol -1,68%.

Tra le banche minori, impegnate nel risiko, Banca Ifis (+0,09%) rende noto di aver alzato la sotto-soglia irrinunciabile per l’efficacia dell’offerta su Illimity (-1,09%) dal 45% al 60%, pur restando ferma la condizione della soglia minima del 66,67% del capitale. 

Nella difesa scende Leonardo -1,79%, che annuncerà presto l’acquisizione di una società europea di cybersecurity, secondo quanto ha detto a Reuters Stefano Pontecorvo, presidente del gruppo aerospaziale.

Arretra inoltre Iveco, -1,14%. Secondo il ministro della difesa Guido Crosetto, la divisione “defence” del gruppo, che fa gola a vari colossi del settore, dovrebbe “restare italiana”.  

Nell’auto è in lieve calo Ferrari, -0,57%, che ha rinviato almeno al 2028 i piani per il suo secondo modello completamente elettrico, inizialmente previsto per il 2026, a causa della scarsa domanda di veicoli elettrici di lusso ad alte prestazioni.

Stellantis cede l’1,64%, nonostante Kepler Cheuvreux abbia alzato il target price a 12 euro da 10 e confermato il giudizio “buy” sul titolo.

Spread e tassi in rialzo

La seduta si chiude in rosso sul secondario per la carta italiana: lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata sale a 98 punti base e i rendimenti si portano rispettivamente al 3,52% e 2,54%. 

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