Il mese di agosto si apre con una seduta in profondo rosso sulle borse in Europa e negli Stati Uniti, tra nuovi dazi e un rapporto sul lavoro Usa molto deludente. Piazza Affari chiude con una perdita del 2,55%, che riporta il Ftse Mib sotto i 40mila punti base (39.942), appesantita dal quadro generale e attenta alle molte trimestrali in uscita in questi giorni. In particolare i conti sono alla base del rally odierno di Campari, +7,95%, che ha mostrato fatturato e margini sopra le attese. Secondo un trader il titolo si è avvalso di un effetto “short”, con molti investitori, corti su Campari, che hanno deciso di ricoprirsi. La luce verde accesa dall’azienda di alcolici non è bastata però a illuminare un listino rabbuiato dai risultati di Finecobank -(5,8%) e dal calo delle banche.
Nel resto d’Europa il quadro è simile: Francoforte -2,63%, Parigi il 2,91%, Amsterdam -1,91%, Madrid l’1,92%. Meglio Londra, che limita i danni a -0,7%. Cosa è successo oggi di tanto drammatico? Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha aggiornato la sua mappa sui dazi – Canada (35%), Brasile (50%), India (25%) Taiwan (20%), Svizzera (39%) – anche se le tariffe dovrebbero entrare in vigore tra una settimana. La mossa ha comunque gettato nello sconforto i mercati finora piuttosto ottimisti sugli sviluppi della guerra commerciale, tanto più che siamo arrivati al mese delle vacanze e c’è maggior predisposizione ad andare all’incasso. La Ue si è salvata dalla nuova furia del titano e resta nell’alveo dell’accordo trovato con imposte doganali del 15%, ma alcune esenzioni, come quelle sul settore auto, risultano ancora in stand-by.
A orientare il sentiment ha contribuito poi il rapporto Usa di luglio sul lavoro agricolo, nettamente peggiore delle attese, che ha riacceso i timori di stagflazione per la prima economia mondiale, mettendo all’angolo anche il presidente della Fed Jerome Powell, già pesantemente attaccato da Trump per la sua politica monetaria severa e ora alle prese con un rumoroso dissenso interno.
Wall Street in calo con i dubbi sull’economia
Oltreoceano il clima è torrido (DJ -1,1%, S&P 500 -1,35%, Nasdaq -1,75%), con Wall Street alle prese con dati macro deludenti e con le trimestrali di Amazon (-7,9%) e Apple (-1,8%). Il colosso dell’e-commerce delude con una guidance debole sull’utile operativo per il trimestre in corso, mentre il colosso di Cupertino presenta ricavi e utili superiori alle attese, ma i dazi pesano e in questo trimestre si faranno sentire per oltre un miliardi di dollari.
A mettere scompiglio contribuisce poi il rapporto sul lavoro non agricolo del mese di luglio, quando l’occupazione è aumentata di 73mila unità – ben al di sotto delle stime del Dow Jones che prevedevano un aumento di 100.000 – ed è aumentata la disoccupazione, al 4,3% dal 4,2%. Un quadro che fa risalire le probabilità di una Fed più disposta a tagliare i tassi nel mese di settembre, ma che riaccende anche i timori su quale sia l’impatto dei dazi sulla prima economia mondiale, con il rischio che una bassa crescita si possa accompagnare a un’inflazione in ripresa.
Dollaro in ribasso
Il rapporto Usa sul lavoro sta pesando inoltre sul dollaro, che oggi perde terreno contro le principali valute. L’euro recupera in questo momento l’1,15%, per un cambio di 1,155. Tra le materie si mette in evidenza l’oro, che torna di grande interesse in un contesto di avversione al rischio. Lo spot gold tratta a 3349,83 dollari l’oncia, in rialzo dell’1,81%. Arretra invece il petrolio e il Brent piomba nuovamente sotto i 70 dollari al barile, con un calo del 2,6%.La prospettiva di una banca centrale americana più disposta ad allentare la stretta nei prossimi mesi tonifica invece i titoli del Tesoro americano, che vedono prezzi in rialzo e tassi in calo, con il decennale che mostra un rendimento del 4,248%.
Piazza Affari, banche e oil in ritirata
A zavorrare il principale listino milanese contribuiscono oggi le banche e i titoli oil. Tra le blue chip peggiori del giorno ci sono infatti Intesa -5,57%, Pop di Sondrio -4,49%, Bper -3,94%, Unicredit -3,74%. Saipem, su cui Rbc ha tagliato il rating a ’sector perform’, cede il 4,69%. Tra le migliori big cap, con Campari, ci sono Inwit +1,16%, Hera +0,64%, Nexi +1,4%. L’effetto conti non aiuta Pirelli (-2,64%) ed Enel (-0,56%). Fuori dal paniere principale Safilo (+11,93%) festeggia i buoni risultati. Equita parla di “un secondo trimestre resiliente come vendite e positivo e sopra le attese come redditività”. Il prezzo obiettivo sul titolo sale a 1,6 euro da 1,5 precedente. Lottomatica cede il 2,71%, depressa dal fatto che Morgan Stanley ha tagliato il giudizio a ’equal weight’ da ’overweight’ e alzato il target price a 27 euro da 24,5 euro.
Spread in salita
Il rosso tocca oggi anche il secondario, dove lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata sale a 86 punti base, con rendimenti in leggero calo rispettivamente al 3,54% e 2,68%. Secondo Reuters i mercati monetari hanno aumentato le scommesse sui futuri tagli dei tassi della Banca centrale europea, prezzando ora circa al 60% la possibilità di un allentamento entro la fine dell’anno, rispetto al 50% precedente alla pubblicazione dei dati sul lavoro statunitensi. Le probabilità che la stessa mossa avvenga entro marzo 2026 passano all’80%, rispetto al 65% precedente.