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Borsa oggi 17 giugno: i timori sul conflitto Israele-Iran gelano i mercati, Milano (-1,3%) la peggiore con le banche – DIRETTA

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Le Borse europee terminano la seduta in calo, frenate dall’affievolirsi delle speranze di de-escalation in Medio Oriente e dai timori legati a un possibile aggravarsi del conflitto tra Israele e Iran. L’inasprimento della posizione del presidente Trump — che ha lasciato in anticipo il G7 per un vertice d’emergenza a Washington e ha chiesto lo sgombero della capitale iraniana Teheran — ha riacceso l’incertezza sui mercati.

Milano cede l’1,36% a 39.387 punti, maglia nera tra le principali piazze europee, seguita da Madrid (-1,31%), Francoforte (-0,88%), Parigi (-0,6%), Londra (-0,46%) e Amsterdam (-0,35%).

Wall Street si muove debole (DJ -0,2%, S&P 500 -0,36%, Nasdaq -0,38%), appesantita da dati macroeconomici deludenti: a maggio le vendite al dettaglio sono calate dello 0,9% (contro il -0,6% atteso) e la produzione industriale ha segnato un calo superiore alle stime. Cresce intanto l’attesa per la Federal Reserve, che mercoledì 18 giugno dovrebbe confermare una pausa sui tassi, dopo la decisione della Banca del Giappone di mantenerli invariati.

Piazza Affari brillano i petroliferi, sostenuti dal rialzo del greggio e dall’accordo Eni-Petronas per la creazione di una joint venture in Asia: Saipem guadagna il 2,09%, Tenarisl’1,66%, Eni l’1,13%. In testa al listino Brunello Cucinelli, in rialzo del 2,33%, con il fondatore che, a margine del Pitti Uomo, si è detto fiducioso sulle prospettive del marchio nonostante le tensioni sui dazi.

Debole invece il comparto bancarioIntesa Sanpaolo scivola del 2,7%, Bper Banca del 2,08%, ma la peggiore è Unicredit (-3,62%), penalizzata dalle incertezze sull’operazione Banco Bpm e sulla partecipazione in Generali(-1,21%). Durante l’undicesima Ceo Conference di Mediobanca, l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, ha chiarito: “Senza chiarimenti sul golden power non procederemo” e ha escluso rilanci: “Per noi il premio è già ai massimi”. Quanto a Generali: “Quota non strategica: col tempo usciremo”.

Tra i ribassi anche Amplifon (-2,7%). Leonardo cede l’1,81% nonostante l’annuncio della joint venture con la turca Baykar.

Il petrolio torna a salire: il Wti supera i 72 dollari al barile e il Brent si porta oltre i 74. Sul valutario, l’euro si mantiene stabile sopra 1,15 dollari, mentre il gas naturale ad Amsterdam guadagna oltre il 2% e punta ai 39 euro al megawattora.

Lo spread Btp-Bund risale leggermente a 98 punti base, con il rendimento del decennale italiano in rialzo al 3,52%.

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