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Borsa in rosso: il crollo della Ford travolge anche la Ferrari

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Piazza Affari perde oltre mezzo punto percentuale (-0,55%) e scende a 21.869 punti, in un clima attendista, ma positivo in Europa in vista della riunione della Bce di metà settimana e con Wall Street in calo frazionale.

A guidare i ribassi è la rossa per antonomasia: Ferrari, -5,98%, che, dopo aver guadagnato circa il 45% da inizio anno, è oggetto di prese di profitto da un paio di giorni. Il settore auto soffre inoltre con Fiat, -1,23%, mentre Thierry Bolloré, direttore generale di Renault, manda in soffitta il progetto di fusione fra le due case automobilistiche. “Non ci parliamo più, è il passato, la proposta è stata sul tavolo ma ora non c’è più”, dice al salone di Francoforte. Bene Unipol, +2,33%, tengono le banche e i titoli petroliferi, mentre l’obbligazionario è nuovamente negativo.

Pesano nel pomeriggio le voci di una richiesta di aumento di flessibilità in vista della manovra, che farebbe salire il deficit/pil previsto per il 2020. Lo spread fra decennale italiano e tedesco sale a 158 punti base (+1,94%); il rendimento del Btp 10 anni è +1,03%. La cautela prevale nel giorno della fiducia del governo Conte al Senato, dopo quella ricevuta ieri alla Camera, mentre la nuova coalizione riceve un riconoscimento a livello europeo con la nomina di Paolo Gentiloni agli affari economici nella Commissione UE, anche se le deleghe sono ridotte e l’ex premier non sarà vice presidente.

A mettere un po’ di sale sulla coda provvede inoltre Moody’s che, dopo aver rinviato il giudizio atteso venerdì scorso sull’Italia, si appropria della scena oggi ribadendo un livello Baa3 stabile per il Belpaese e precisando che non si tratta di una decisione sul rating ma di una “credit opinion” dovuta a “elevati livelli di debito pubblico che difficilmente diminuiranno nei prossimi anni” e a “crescita lenta e mancanza di un’agenda di politica economica coerente”. Fitch taglia poi le stime del pil 2019-2020, per Eurozona, Cina e Stati Uniti. Non si sono ancora dileguate infatti per i mercati e per l’economia globale le nubi cariche di tempesta dovute alle sfide commerciali e a una Brexit sempre più ingarbugliata.

In questo clima però Londra oggi recupera e sale dello 0,41%. Nella zona euro sono positive Francoforte +0,34%; Parigi +0,08% e Madrid +0,62%. Wall Street è in calo, con i tech in retromarcia.

L’euro dollaro è stabile, intorno a 1,1047 e così il cambio con la sterlina, in area 0,894. L’oro è in discesa a 1504,85 dollari l’oncia, mentre resta ben intonato il petrolio. Il Brent è in rialzo  a 63,38 dollari al barile, +1,26%. I titoli petroliferi di Piazza Affari sono protagonisti di una seduta positiva anche oggi, con Saipem +1,4% capofila, seguita da Eni +1,29% e Tenaris +1,17%.

La blue chip regina della seduta è Unipol, bene anche Unipolsai +1,27%. Fra le banche sono in evidenza Ubi +1,39%, Bper +1,13%, Intesa +1,05%. Le vendite, oltre a Ferrari, penalizzano Nexi -4,24%, Amplifon -4,11%, tagliata ad hold da Jefferie, Finecobank -3,65%, Diasorin -3,16%.

Sono deboli le utility, arretra ancora la Juventus -1,74%. Fuori dal listino principale scende del 9,73% Piovan dopo la semestrale deludente.

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