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Borsa in ribasso: soffrono le banche e Generali

Si è già fermato il mini-rally di Milano, oggi la peggior Borsa europea: l’indice Ftse Mib perde l’1,4% sotto la spinta di vendite insistenti su banche (indice Stoxx europeo -1%) e Generali. Meglio Parigi e Francoforte, in calo dello 0,3%, e Madrid (-0,1%). In terreno positivo solo Londra (+0,6%), spinta dalla performance dei titoli minerari.

Debole il Btp, con il rendimento del decennale che sale a 2,08% da 2,02% di ieri. Spread con il Bund in allargamento a quota 187. 

Secondo gli ultimi sondaggi, il 100% degli investitori si aspetta un rialzo dei tassi dalla prossima riunione della Fed del 14 dicembre. I banchieri centrali dovrebbero avere a disposizione già una fitta raccolta di dati per giustificare l’innalzamento del costo del denaro. 

Il dollaro galleggia vicino al recente massimo di 13 anni e mezzo, prendendo una pausa dai recenti rialzi, in vista della festività del Ringraziamento. La valuta Usa scambia sull’euro a quota 1,0606, vicino al minimo di 11 mesi.

Petrolio in rialzo mentre sembra meno facile del previsto l’accordo fra i Paesi Opec su un taglio della produzione: per vincere le resistenze di Iraq e Iran il vertice decisivo è slittato al 30 novembre. Il Brent è scambiato a 49,3 dollari al barile (+0,4%). Tra gli energetici, Saipem +0,1%, Eni -0,3%.

Enel -0,5%: Kepler Cheuvreux alza a 4,6 euro da 4,5 euro, confermato Buy. 

Torna a crescere intanto la tensione sulle banche italiane. Banca Popolare di Milano cade in ribasso del 5% trascinando con sé anche Banco Popolare, in calo del 4,8%. Il prezzo scende sui minimi dal 2013. Nell’ispezione condotta di recente nelle due banche, secondo Il Sole 24 Ore la Bce avrebbe rilevato per il gruppo veronese la necessità di alzare i livelli le copertura sui crediti deteriorati per 1-2 miliardi, pur non richiedendo necessariamente una ricapitalizzazione. L’ipotesi, è che da Francoforte possa arrivare una “capital decision” che innalzi il minimo di capitale da detenere a fronte dei rischi.

Scendono Unicredit -3,8% e Intesa -2,9%. Giù anche Monte Paschi (-3,7%): è stato raggiunto il quorum necessario per l’assemblea straordinaria di domani che dovrà approvare il proposto aumento di capitale fino a 5 miliardi chiesto dalla Vigilanza europea. Secondo la nota integrativa diffusa su richiesta Consob in vista dell’assemblea, la Banca senese prevede di ricavare 1.043 milioni dalla conversione dei bond subordinati in azioni della banca (su un valore complessivo di 4,28 miliardi).

I conti dei primi nove mesi del 2016 si chiudono con una perdita proforma di 4,54 miliardi, 360 milioni di euro in più di quanto pubblicato in precedenza. I costi vivi del piano di ristrutturazione ammontano a 448 milioni.

Philippe Donnet, l’amministratore delegato di Generali (-3,95%) ha affermato oggi a margine dell’investor day che la compagnia “vuole partecipare alla soluzione per Mps, perciò guarderà ai termini della conversione dei bond”. Il ceo ha ribadito che la società intende accelerare su efficienza e redditività con l’uscita dai mercati meno attraenti (13-15) e la razionalizzazione e semplificazione della macchina operativa nei mercati maturi.

Donnet ha invece smentito le indiscrezioni di ieri su un piano di taglio di personale con 8.000 esuberi: “È un numero che non esiste”, ha detto. L’ottimizzazione della presenza geografica internazionale porterà un miliardo di ricavi entro il 2018, mentre dalla semplificazione nei mercati maturi ci si aspetta una riduzione netta dei costi per 200 milioni, dice una nota. Confermati i target al 2018 di una generazione di cassa superiore ai 7 miliardi, di un Roe operativo medio sopra il 13% e di dividendi per oltre 5 miliardi. 

Tra gli industriali avanza Fiat Chrysler (+0,3%): Goldman Sachs alza il target price a 10,6 dollari (9,97 euro) da 8 dollari. Confermato il giudizio Buy. Frena invece StM-0,4%: MainFirst ha alzato il target price a 8,5 euro da 7 euro. Confermato Neutral. 

Telecom Italia -0,5%. Vivendi ha annunciato di essere salita al 23,15% del capitale.

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