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Borsa in retromarcia sotto il peso di utilities e Fca

FIRSTonline

Partenza al galoppo delle Borse europee dopo lo sprint di Tokyo (+1,7%), elettrizzata oltre che dall’effetto Trump dagli ottimi dato del Pil: +2,2% nel terzo trimestre contro una previsione dell’1%.

Ma, dopo un avvio brillante, il Toro ha rallentato in Europa. Colpa della produzione industriale dell’area euro che a settembre ha segnato un calo dello 0,8% rispetto al mese precedente, dopo il +1,8% di settembre. E così, dopo un avvio euforico, Piazza Affari ha rallentato a -0,46%.

Continuano le vendite sui titoli di Stato e di conseguenza il rialzo dei tassi: il Btp a 10 anni è scambiato a un rendimento del 2,19%, da 2,01% di venerdì sera. Lo spread tocca quota 180 punti. Si tratta del livello più alto da 16 mesi. Secondo i dati definitivi di Istat, a ottobre l’indice Nic dei prezzi al consumo ha registrato un calo dello 0,1% (rivisto da una variazione nulla) su base congiunturale e dello 0,2% (da -0,1%) sullo stesso periodo dell’anno precedente.

Vendite anche sul Bund tedesco, dove il rendimento decennale è salito a 0,35%, il più elevato da gennaio. Venerdì il rendimento del Treasury Usa è balzato al 2,23%, massimo dal 2015. Goldman Sachs prevede un aumento fino al 2,50%.

Si è rafforzato ancora il dollaro nei confronti dell’euro, sceso a 1,075 da 1,085 di venerdì sera. La settimana scorsa il dollaro si rivalutato del 2,5% rispetto alla valuta europea. Corre anche la sterlina, sui massimi da settembre contro euro: cross euro-sterlina a 0,86.

Petrolio stabile: il Brent è scambiato a 44,7 dollari al barile.

Rallentano i titoli bancari dopo l’avvio spumeggiante: Monte Paschi +1,6% (contro +4,10% ad inizio seduta) dopo le indiscrezioni di stampa del weekend sui contatti con investitori istituzionali per trovare l’anchor investor. Il Cda si riunirà oggi lunedì per fissare i termini della conversione dei bond nell’ambito del piano di rafforzamento patrimoniale, dice una fonte vicina alla situazione. Il Cda assegnerà a Cerveb la piattaforma di gestione dei crediti in sofferenza.

Assai volatile Unicredit, partita forte (+3,76%), scesa poi in terreno negativo e ora in rialzo dello 0,6%: sul mercato circolano rumor di una possibile fusione con Société Générale, che a Parigi sale del 2,2%. Reuters riporta indiscrezioni secondo cui il management starebbe studiando un aumento di capitale fra 10 e 13 miliardi di euro. Goldman Sachs conferma il giudizio Buy e alza il target price a 3,8 euro da 3,7 euro.

Si sgonfiano le altre banche: Intesa +0,1%, Ubi +0,5%, Banco Popolare +0,1%%. In grande fermento a Francoforte anche Deutsche Bank (+3,6%) e Commerzbank (+5,6%): tornano insistenti le voci di una possibile fusione.

Generali +2,3%: Ubs alza il target price a 14,4 euro da 13,7 euro, confermato il giudizio Buy. UnipolSai +1,8%. Il Cda di Finsoe, holding che detiene il 31,4% del capitale di Unipol, ha dato il via libera alle attività d scissione preliminare allo scioglimento della finanziaria nel corso del 2017.

Nel risparmio gestito, Azimut +3,5%, Anima -3,7%. Nella scuderia Agnelli avanza Exor (+4,3%): Kepler Cheuvreux ha alzato il target price a 37,1 euro da 33,4 euro. Confermato il giudizio Hold. Frena Fiat Chrysler (-1,6%), sale Cnh Industrial (+1,3%).

Soffrono le utilities e pagano il rialzo dei titoli di Stato con Italgas in calo del 2,5%, Terna -2,4%, Enel -1,4% e Snam -1,5 per cento.  Arretra Telecom Italia (-0,5%). Atlantia +0,1%: ha archiviato i primi 9 mesi del 2016 con un margine operativo lordo (Ebitda) di 2,64 miliardi di euro, in aumento del 6% e un utile del periodo di gruppo a 813 milioni (+8%).

StM (+3%) ha annunciato una collaborazione con MicroVision per lo sviluppo della tecnologia a scansione laser (Lbs).

Fincantieri scende del 2,09% dopo aver annunciato il lancio di un’Opa totalitaria sul 44,37% che ancora non possiede della controllata Vard, quotata a Singapore, per un esborso massimo di 82 milioni di euro.

Campari +1,4%: il broker americano Raymond James ha alzato il giudizio a Outperform da Market perform, il target price è 11,10 euro.

Moncler +1%: Banca Akros alza il target price a 19,6 euro da 19,1 euro, confermato il giudizio Buy.

Lvmh è in rialzo dell’1% a Parigi. Il numero uno al mondo del Lusso starebbe preparando un’offerta per Michael Kors Holding, società dell’abbigliamento di lusso con sede a Londra ma quotata a New York. Ne ha parlato nel fine settimana Streetinsider, ripreso in seguito da Bloomberg. Ai prezzi di chiusura di venerdì, la capitalizzazione della possibile preda è poco sopra gli otto miliardi di dollari.

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