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Borsa: i migliori titoli contro il rischio Italia

Firstonline

L’incertezza politica italiana sta pesantemente zavorrando la Borsa di Milano. Fino allo scorso 30 aprile, il listino nostrano guardava i fratelli europei dall’alto in basso: il rialzo accumulato in soli quattro mesi superava l’11%. In meno di un mese, e in particolare nelle ultime due settimane, tutto sembra essere svanito. Dal giorno della pubblicazione della prima bozza del contratto di Governo fra Lega e Movimento 5 Stelle, Piazza Affari ha annullato completamente i guadagni del 2018 e rischia per i mesi a venire di diventare preda di una forte volatilità causata da una crisi che, secondo i più pessimisti, potrebbe diventare di lungo periodo.

In questo contesto, secondo un’analisi condotta da Mediobanca Securities ci sono delle società quotate che potrebbero resistere meglio di altri al cosiddetto rischio Italia.

A livello generale, l’impennata dello spread di 100 punti base causa un aumento del cost of equity di 100 punti base per le società che hanno una maggiore esposizione verso l’economia italiana. Parlando in termini percentuali, la valutazione media scende dell’8%, in linea con il ribasso visto dal 15 maggio (-9%).

Come possiamo già osservare nell’andamento degli ultimi giorni, secondo Mediaobanca sono le banche di media dimensione le quotate che più stanno soffrendo le ripercussioni della crisi politica, seguite dal risparmio gestito e dagli immobiliari, con una valutazione in discesa tra il 15 e l’11 per cento.

Parlando delle banche, gli analisti di Piazzale Cuccia fanno notare il “paradosso” che si sta manifestando sui mercati: nonostante il taglio dei costi, il miglioramento dei bilanci e la riduzione degli Npl dovrebbero portare a una crescita importante degli utili, la crisi politica in atto e il conseguente innalzamento dello spread potrebbero “erodere i ratio Cet1 e comprimere i margini a causa di un maggior costo del funding”, si legge nel report di Mediobanca. Da qui la decisione di tagliare la valutazione sui titoli bancari e sul settore finanziario in generale, a neutral da Outperform.  Parlando dei singoli titoli il giudizio su Bper e Ubi Banca passa da Outperform a neutral, così come quello di Poste Italiane ed Anima Holding. La valutazione rimane invece positiva su Unicredit, che ha un profilo più difensivo rispetto agli altri istituti.

Resistono meglio invece gli industriali (-6%) e le aziende meno esposte al rischio Italia (-3%), motivo per il quale la raccomandazione di Mediobanca è quella di puntare su titoli che possono contare su altri fondamentali importanti. Quali? Eni, che può contare dal petrolio sopra i 65 dollari al barile, Prysmian per il suo carattere difensivo e per alcuni fattori strettamente legati alle strategie del gruppo dei cavi, Leonardo per la sua sensibilità ai rischi geopolitici, Buzzi Unicem e Autogrill per il rafforzamento del dollaro nonché Interpump Group per la sua forte vocazione all’export.

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Categories: Finanza e Mercati