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Borsa e banche in rally e spread in discesa

Wikimedia - Paolobon140

Torna il sereno sui mercati e Piazza Affari chiude in rialzo dell‘1,49%, recuperando la soglia dei 22mila punti (22.109) e riportandosi sopra i livelli di inizio anno. Nel finale di seduta gli acquisti si riducono rispetto alla mattina, proprio in concomitanza con il giuramento del nuovo governo. Pesa il tonfo di Fca, -4,53%, nel giorno della presentazione del piano industriale da parte dell’ad Sergio Marchionne.

L’intonazione del listino milanese resta comunque brillante e soprattutto le banche festeggiano la ritrovata stabilità politica del Paese e il calo dello spread. Il rendimento del decennale scende al 2,769%, mentre il differenziale con il Bund si contrae a 238.70 punti base (-8,49%). Migliora il confronto con il Bonos, ma si resta oltre i 100 punti (131). Alcuni analisti consigliano prudenza sull’Italia, perché si possono creare tensioni nella maggioranza a causa di iniziative di spesa ampiamente presenti nel contratto Lega-5Stelle. E mentre il governatore Ignazio Visco raccomanda di abbassare il debito pubblico in vista della fine del QE, il vicepresidente del consiglio Luigi Di Maio scrive su Facebook: “E’ ora di far ripartire il Paese, di mettere da parte la Fornero, di istituire il Reddito di Cittadinanza e il salario minimo orario. E lo faremo”.

Gli altri listini europei: Madrid, +1,79%, con la sfiducia al premier conservatore Mariano Rajoy e il passaggio al leader socialista Pedro Sanchez, che diventa automaticamente il nuovo premier (dovrebbe assumere l’incarico lunedì). In spolvero Zurigo, +2,09%; Parigi +1,24%; Francoforte +0,95%; Londra +0,29%.

Wall Street viaggia ad alta velocità, guidata dai bancari, a seguito dell’ottimo rapporto sull’occupazione americana a maggio: 223mila sono i posti di lavoro creati (più dei 190mila attesi) e il tasso di disoccupazione è sui minimi dell’aprile 2000 al 3,8% (contro stime per un dato invariato al 3,9%). In leggera salita i salari (+0,3%) a conferma di un’inflazione che si rianima.

Il job report mette un po’ in ombra la questione dazi, mentre ci si concentra più sulla visita, domani, del segretario al commercio Wilbur Ross a Pechino, per discutere dei rapporti con la Cina.

Poco mosso il cambio euro dollaro, con la moneta unica in leggera discesa e il cross in area 1,167. Il petrolio arretra e il Brent scende a 76,5 dollari al barile, -1,37%. Stabile l’oro, a 1297.69 dollari l’oncia.

In Piazza Affari la seduta è pesante per il Lingotto. Forse gli analisti si aspettavano anche qualche novità più a breve, in ogni caso l’ad garantisce l’azzeramento del debito a giugno e il ritorno al dividendo nel 2018-2022.

Per il resto sono poche le blue chip in calo e le vendite contenute su A2a -0,59%; Campari -0,23%; Stm -0,1%.

La seduta è da incorniciare per i titoli finanziari a partire da Banco Bpm, +8,45%. Seguono Bper +7,87%; Ubi +5,7%; Azimut +5%. Riparte la corsa dei petroliferi, guidati da Saipem +5,57%.

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