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BORSA DI MARZO: conti e operazioni straordinarie guidano i rialzi. Riflettori su Yoox e Pirelli

Solo tre titoli in rosso. E rialzi diffusi sull’intero paniere delle blue chip di Milano. E’ questo il bilancio per il FtseMib a marzo, mese che chiude un trimestre record con l’indice che è volato archiviando uno dei migliori periodi da diversi anni. Nei tre mesi tra gennaio e marzo, complice il Qe della Bce, il guadagno dell’indice si è infatti attestato al 22%. Sulle performance di marzo, periodo di pubblicazione dei conti annuali, hanno inciso da un lato i risultati sull’andamento del business nel 2014 ma dall’altro anche annunci di operazioni straordinarie che hanno riguardato alcuni titoli. A partire dal caso Yoox.

La società di e-commerce stacca tutti gli altri titoli e chiude il mese con un rialzo del 32,23% sulla scia dell’accordo di fusione con il colosso dell’ecommerce di lusso Net-A-Porter, controllata del gruppo Richement. Dall’operazione nasce un gruppo da 1,3 miliardi di euro di fatturato che continuerà a essere quotato a Milano e manterrà la sede in Italia. Per mantenere l’indipendenza della società, i diritti di voto esercitabili da Richemont sono stati limitati al 25% e non potranno essere nominati più di due membri nel Cda su 12.

Secondo miglior titolo del paniere, seppur a debita distanza, è Moncler che avanza del 16,48%. A inizio mese la società dei piumini colorati ha reso noti i conti del 2014 che hanno chiuso con un balzo dell’utile e sorpreso gli analisti, lasciandosi così alle spalle a quanto pare le polemiche legate al caso della “spiumatura delle oche” lanciato dalla trasmissione report. Nel dettaglio, i profitti sono saliti a 130,3 milioni dai 76,1 del 2013 e l’indebitamento finanziario netto è sceso a 111,2 milioni rispetto ai 171,1 del 2013.

Più a distanza gli altri titoli del lusso: Ferragamo sale del 9,94%, Luxottica del 7,41% e Tod’s del 7,24%. Tra le migliori performance anche Pirelli spinta dall’accordo con ChemChina. Il gruppo cinese attraverso la nuova società Bidco partecipata anche dai soci italiani di Camfin lancerà un’Opa sul gruppo a 15 euro dopo lo stacco del dividendo. L’offerta è rivolta anche alle azioni di risparmio, sempre a 15 euro, a condizione che aderisca almeno il 30% del capitale della categoria.

Le banche si distribuiscono lungo tutta la classifica, piazzandosi comunque più nella parte alta con guadagni in genere sopra il 4%: la migliore è la Bpm +12,72%, seguita dalla Bper +10,74% e Mediolanum +10,53%. Mediobanca sale dell’8,61%, mentre le quattro più grandi banche italiane chiudono la classifica del settore: Unicredit +7%, Intesa Sanpaolo +6,3%, Banco Popolare +5,8% e Ubi Banca +4,55%. Caso a parte per Mps che rimane sul fondo pur riuscendo a strappare il segno più a +0,82%. Tra i finanziari del Ftse Mib l’unico titolo che scivola sotto la parità è Generali con un calo dello 0,48%.

Se i guadagni sono diffusi, solo nove titoli registrano performance superiori al 10%. La maggior parte dei titoli, ventotto su quaranta, si fermano a un rialzo a singola cifra. Tra questi, la migliore è Fca +9,97% che beneficia della ripresa delle vendite di auto in Europa e anche in Italia ma anche sull’onda delle ipotesi avanzate dall’ad Sergio Marchionne su possibili nuove alleanze con Gm o Ford e della quotazione di Ferrari. Gtech chiude il suo ultimo mese di quotazione a Piazza Affari con un +0,51%. Il gruppo ex Lottomatica si è fuso con Igt, International Game Technology, di cui prenderà il nome e va verso il debutto a Wall Street, previsto per il 7 aprile sul Nyse. Risultati moderati per i titoli legati all’energia: A2A +6,95%, Saipem +3,59%, Enel +2,81%, Terna +2,01%, Snam +0,4%. Finiscono in rosso invece Eni -2,79% e Enel Green Power -8,6%, peggior titolo del mese.

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