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Borsa, ancora boom di acquisti su Mps

Listini europei quasi piatti. A caratterizzare la giornata (e a sostenere i prezzi delle azioni) è la discesa dell’euro, scivolato sotto quota 1,09 nei confronti del dollaro, livello che non vedeva dal marzo scorso. A Milano l’indice Ftse Mib sale dello 0,12%, attorno a quota 17.200. Analogo l’andamento delle altre Borse, che oscillano attorno alla parità.

Sta per prendere il via un megadeal nel mondo del fumo: il gruppo britannico Bat (+4% circa nei primi scambi) ha annunciato che intende sborsare 47 miliardi di dollari per conquistare il 100% della rivale americana Reynolds e diventare leader negli Usa e nelle sigarette elettroniche. Frena invece a Francoforte Daimler (+2%): il gruppo automotive, pur mantenendo le previsioni di un lieve aumento dell’Ebit adjusted annuale, ha tagliato le stime sui volumi di vendite.

Tornando a Piazza Affari, continua l’impressionante rimonta di Monte Paschi: +10.26% oggi, oltre il 50% da inizio settimana. A favorire il rally è senz’altro la chiusura di posizioni corte sui titoli, ma anche l’attesa del piano industriale, che sarà varato dal Cda lunedì prossimo. Ma anche, naturalmente la concorrenza tra il business plan di Corrado Passera quello sostenuto da JP Morgan e Mediobanca.

I volumi scambiati sono particolarmente intensi, con circa 171 milioni di pezzi trattati alle 12, superiori a quelli già forti delle ultime cinque sedute, pari in media a 152,7 milioni. Avanza anche l’obbligazione subordinata dell’istituto con scadenza settembre 2020 e cedola al 5,6% in rialzo di circa un punto al prezzo di 74,00, corrispondente a un rendimento del 14,9%.

I giudizi di Rbc Capital spingono Unicredit (+1,1% dopo l’aumento del target price a 2,5 da 2,2) e Intesa (+0,09%, prezzo obiettivo da 2,2 a 2,4 euro). Bene anche Ubi (+2,2%). Tra i titoli bancari a minore capitalizzazione da segnalare il rialzo di oltre il 2% di Carige i cui movimenti spesso seguono quelli di Mps. Al contrario i realizzi penalizzano Creval, in calo del 3% circa dopo i recenti guadagni.

I risultati positivi di Microsoft (+6% ieri sera a Wall Street dopo la comunicazione dei risultati a Borsa chiusa) sta dando una spinta ai titoli tecnologici: Stm + 2,2%. Ancora in calo Mediaset (-0,6%) dopo che Vivendi ha comunicato formalmente la fine del sistema di gestione di ‘interim management’ di Mediaset Premium. Comunicazione che “riduce ulteriormente le chance di evitare una lunga battaglia legale (udienza esecutività contratto 21 marzo 2017) ma consente alla controllata Fininvest di riprendere una piena autonomia nella difficile gestione della Pay TV” dice Icbpi.

Telecom Italia sale dello 0,9% sulle attese positive dei conti trimestrali che saranno pubblicato il 4 novembre. Banca Akros, che mantiene un giudizio positivo in attesa dei risultati, ricorda inoltre che il titolo è condizionato da fattori tecnici legati alle attese della conversione in azioni del bond da 1,3 miliardi prevista il 15 novembre.

Tra i petroliferi acquisti su Saipem (+0,9%) sulla scia della promozione di Ubs a “buy; negativa Eni (-0,4%), recupera Tenaris (+0,2%) nonostante che Ubs ha avviato la copertura con un rating “sell”.

In calo sia Terna (-0,7%) che A2A (-1,1%) con gli analisti che citano un rischio di vendite sul mercato sul titolo derivante dalle possibili modifiche del patto parasociale, che secondo indiscrezioni stampa, permetteranno ai Comuni di Milano e Brescia di cedere fino a 4% a testa riducendo la quota sindacata al 42%.

Il titolo peggiore del paniere principale è Luxottica (-1,2%) che risente del forte calo della concorrente francese Essilor che ha registrato nel terzo trimestre ricavi in crescita ma inferiori alle attese e ha mostrato una certa prudenza sui risultati dell’intero anno. Il gruppo italiano darà i dati sulle vendite trimestrali lunedì prossimo.

Tra i titoli minori, Mondo Tv guadagna quasi il 5% dopo l’annuncio di un accordo con la società di Hong Kong, Nine Hong Technology, che acquisirà il 70% dei diritti di sfruttamento dei progetti che la società italiana produrrà con il gruppo Henan York Animation per la Cina e il 10% dei diritti di sfruttamento nel resto nel mondo per un totale di 19,9 milioni di dollari.

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