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BLOG ADVISE ONLY – La Grecia torna oggi alle elezioni: cosa ne pensano i mercati?

L’attenzione mediatica sulla lunga estate greca è stata un po’ offuscata dai timori circa il rallentamento dell’economia cinese, che ha portato un grande scompiglio sui mercati. Sembrano ormai lontani quei primi giorni di agosto in cui la Grecia e i creditori internazionali cercavano di mettersi d’accordo per il terzo salvataggio di Atene da 86 miliardi di euro.

Dopo aver raggiunto l’accordo ed aver stilato un memorandum delle prossime tappe greche da qui a tre anni, il primo ministro greco Alexis Tsipras ha deciso di dimettersi e far decidere nuovamente il popolo greco. Appuntamento quindi alle urne domenica 20 settembre.

Gli ultimi sondaggi danno per favorito il primo ministro uscente, anche se di poco rispetto ai conservatori di Nuova Democrazia. I vari exit poll suggeriscono che la possibilità di ottenere una vasta maggioranza è alquanto remota. Ritorna quindi l’attenzione sulla Grecia ed è utile vedere come stanno reagendo i mercati.

Borsa

L’indice della borsa di Atene da inizio anno è ancora in forte perdita e segna un -19,11%. Risente naturalmente non solo del forte calo dovuto alle preoccupazioni greche, ma anche del crollo dei listini mondiali per i timori sulla Cina, tant’è che il punto di minimo è stato raggiunto il 24 agosto. Da quel lunedì il mercato azionario greco è risalito del 17,60% superando i minimi dei primi giorni di agosto.

CDS

Per quanto riguarda il valore dei CDS a 5 anni, e quindi implicitamente la probabilità di default del Paese, i valori della calda estate (8.532 punti) sono ormai distanti; abbiamo assistito ad una graduale riduzione delle quotazioni dei CDS, fino ad arrivare a quasi una stabilizzazione nelle ultime due settimane tra i 1.450 e i 1.500 punti.

Rendimenti obbligazionari

La curva dei rendimenti dei titoli di Stato ellenici è costantemente invertita, con il rendimento a 2 anni superiore rispetto a quello a 10 anni: un indizio che le turbolenze sono ancora in atto. Tuttavia il differenziale di rendimento si è decisamente ristretto rispetto ai qualche mese fa.

Il rendimento del titolo di Stato a 2 anni attualmente è del 10,72%, dato sostanzialmente stabile in questo ultimo periodo, dopo una discesa di 1.900 punti base dai massimi di metà giugno (29,10%). Il titolo a 10 anni invece è stato meno volatile rispetto a quello di breve scadenza e attualmente gira a poco più dell’8%.

Complessivamente, alla vigilia delle elezioni i mercati finanziari non sembrano essere particolarmente preoccupati. Bisognerà attendere i risultati del 20 settembre 2015. E, soprattutto, occorrerà capire se il nuovo governo sarà in grado di formare una maggioranza forte, per vedere la vera reazione dei mercati.

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