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Berlusconi attacca Monti: “Nella sua agenda solo tasse e Imu”

Continua, dopo le stilettate di ieri del premier, il duello a distanza tra Mario Monti e Silvio Berlusconi. Il leader del Pdl, infaticabile in questi giorni di sovraesposizione televisiva, ha infatti attaccato il primo ministro sul tema caldo dell’agenda Monti, nel corso di un’intervista a tgcom24.

Il Cavaliere, pur ammettendo di non aver letto l’agenda Monti perchè troppo impegnato, e di essersela fatta raccontare dai suoi collaboratori, trova comunque modo di attaccare il Professore: “I nostri timori erano fondati: si va verso interventi sempre ispirati all’austerità economia, con il mantenimento dell’imu e l’arrivo di altre imposte. Non ci sono altri elementi innovativi, ma soltanto una distanza da ciò che è la realtà economica italiana rispetto alla visione che ne ha un professore abituato a dare lezioni da una cattedra. Un programma stereotipo di quello che l’Europa vuole imporre ai Paesi mediterranei e che porta diretto alla recessione”.

Ma non finisce qui, perchè Berlusconi rincara la dose sull’Imu, dopo che Monti in conferenza stampa ne aveva ribadito la necessità, a meno di non voler correre il rischio di doverla raddoppiare tra un solo anno: “Un’affermazione destituita di qualsiasi fondamento – secondo Berlusconi -. Abbiamo preparato un Dl che in cinque direzioni diverse raccoglie i soldi. Un’affermazione di chi è lontanissimo dalla contabilità vera dei conti dello Stato”

Berlusconi, poi, si è dedicato a una delle specialità della casa, e cioè la revisione del passato, negando di aver mai messo “le mani nelle tasche degli italiani” e affermando, riguardo allo spread, che “Rispetto agli ultimi cinque mesi del nostro governo, nei 12 mesi del governo tecnico i tassi sono stati più alti”. 

Il Cavaliere, dopo aver profetizzato l’insuccesso di Monti (“Avrà un numero assolutamente inutile per quanto riguarda il governo del Paese”) offre, poi, la sua versione sull’offerta della candidatura al premier: “L’offerta non è stata prioritaria mia, ma del presidente del Ppe su mio suggerimento. Io, con la solita generosità, sono intervenuto e ho detto che ero disposto a un passo indietro in quel caso nell’interesse Paese”.

Un Berlusconi a ruota libera, che rivendica il successo del suo presenzialismo televisivo, prima di chiudere dicendo che “Mancano due mesi alle elezioni e ho fiducia che possiamo arrivare al 40% e vincere le elezioni, per il male mio e il bene dell’Italia”. Visti da qui, saranno due mesi lunghissimi.

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Categories: Politica