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Banda ultra larga: Calenda gela Tim

Su Infratel e le gare per la banda ultra larga, la tensione è al massimo tra il governo e Tim. Ecco le parole del ministro Carlo Calenda: “Le affermazioni rese oggi dall’Amministratore Delegato di TIM sono gravi ed inaccettabili tanto più in quanto rese in una sede istituzionale. I bandi Infratel, a cui peraltro TIM ha partecipato insieme ad altri operatori, sono stati strutturati nel pieno rispetto delle regole nazionali ed europee. Sono certo che la società tornerà immediatamente ad utilizzare, nei rapporti con il Governo, un linguaggio consono”.

Cosa è successo e perché parole così dure da parte del ministro dello Sviluppo? È successo che Flavio Cattaneo, Ad di Tim, in audizione in Parlamento ha detto: “Non partecipiamo più ai bandi perché riteniamo che siano costruiti in una certa maniera. Se sono costruiti ad hoc, allora per me possono farlo anche senza bando e darlo a chi ritengono più opportuno”. Da qui la dura reazione del governo che ha aperto le gare a tutti gli operatori mentre Tim aveva annunciato sin dall’inizio di non essere interessata alle aree “bianche” (quelle dove il mercato non trova conveniente investire) oggetto delle gare, salvo poi ripensarci e annunciare che avrebbe corso da sola per coprire una parte dei territori coinvolti nella realizzazione della rete in fibra ottica. In modo autonomo, per proteggere l’asset rappresentato dalla sua rete in rame.

Come finirà lo scontro? Non resta che guardare le prossime puntate del nuovo tormentone delle tlc italiane.

Intanto, Radiocor ha appreso che Tim sta preparando diversi ricorsi: al Tar del Lazio Tim si sarebbe accodata al ricorso di
Eolo che contesta la definizione del perimetro delle aree bianche, le aree cioe’ dove è possibile l’investimento pubblico di Infratel.
Inoltre, sempre al tribunale amministrativo, e’ stata presentata l’impugnazione dell’esito del primo bando di gara Infratel, assegnato a
Open Fiber, la societa’ della fibra di Enel e Cdp. Il ricorso sara’ discusso nel merito il 4 dicembre. Tim aveva gia’ impugnato al Tar la
formulazione dei bandi gara per la realizzazione della fibra, ma aveva perso in primo grado. Anche su questo fronte la societa’ non si e’
arresa e ha impugnato al Consiglio di Stato il rigetto del ricorso da parte del Tar. Avendo chiesto la sospensione cautelare, si stima che il ricorso sara’ discusso a Palazzo Spada prima dell’estate. 

(aggiornato il 29 giugno alle 9,25)

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