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Banche e dollaro pesano sulla Pasqua

Buona Pasqua. Si adeguano anche i mercati asiatici, gli unici in attività: tiene Tokyo +0,2%, grazie al calo dello yen. E’ finito sotto pressione anche il renmimbi cinese, -0,9% nella settimana. Le tensioni valutarie alimentano le preoccupazioni dei mercati finanziari che si avviano a congedarsi dal primo trimestre 2016: la ripresa del dollaro, alimentata dalle dichiarazioni più recenti della Fed sul possibile aumento dei tassi, è una pesante ipoteca sull’Europa, alle prese con il terrorismo. Il calo della fiducia spiega in parte la pessima accoglienza al merger tra Bpm e Banco Popolare.

Wall Street ha chiuso ieri i battenti dopo una seduta dai ritmi blandi: S&P 500 -0,04%, Dow Jones +0,1%, Nasdaq +0,1%. E’ andata assai peggio alle Borse europee: minerali, beni di consumo, auto e banche tutte le Borse hanno registrato perdite superiori all’1%.

Piazza Affari (-1,6%) torna ad avvicinarsi ai 18mila punti. La maglia nera spetta a Parigi (-2,2%). Male anche Francoforte (-1,7%) e Londra (-1,5%). In ribasso nella settimana anche il settore viaggi (-1,8%), in linea con l’andamento di tutto il mercato nonostante gli attentati. Il mercato azionario italiano riprenderà le contrattazioni martedì 29 marzo.

MILANO -1,6%. RENDIMENTO NEGATIVO PER IL CTZ

Ieri ha preso il via la tre giorni di aste di titoli di stato italiani; in mattinata il Tesoro ha collocato un Ctz e due Btp indicizzati all’inflazione: il rendimento del titolo con scadenza biennale è rimasto negativo.

Il Ctz, il nuovo titolo marzo 2018, è stato assegnato per 3 miliardi a un rendimento di -0,063%. Martedì 29 verranno offerti 6 miliardi dei Bot semestrali mentre il 30 fra 6,5 e 8 miliardi complessivi del nuovo Btp quinquennale giugno 2021, del decennale giugno 2026 e del Ccteu dicembre 2022. Il Tesoro ha annunciato che nel secondo trimestre arriveranno sul mercato un nuovo 3 anni (aprile 2019) e un nuovo Ccteu (luglio 2023).

BANCHE UNA PIOGGIA DI SELL, BLACKROCK OLTRE IL 5% IN UNICREDIT

Sono sati i bancari protagonisti negativi della giornata. Il mercato ha reagito con forti ribassi all’annuncio della fusione tra il Banco Popolare (-5,35% dopo violente oscillazioni, da 7,85 in apertura a 6,80, con un’escursione del 14%) e Banca Popolare di Milano (-4,81%, a 0,6750 euro). Ma il ribasso non ha risparmiato il resto del comparto: l’indice di settore ha lasciato sul terreno il 2,49%.

A peggiorare la situazione hanno contribuito le pagelle di Fitch: l’agenzia ha ridotto il giudizio su Unicredit (-2,74%) a “negativo” da “stabile” confermando il rating emittente “BBB+”. Il 16 marzo BlackRock è diventato uno dei maggiori azionisti di Unicredit con una quota del 5,036%.

Giù anche Ubi (-4,87%) dopo che Fitch ha ridotto le prospettive sul rating della banca, portandole da “stabili” a “negative”, in seguito alla debolezza della qualità dell’attivo del gruppo. Il rating sulla solidità patrimoniale dell’istituto è stato confermato a “BBB”.

Scende anche Bper (-2%) azzerando i guadagni iniziali. Ieri mattina Goldman Sachs ha aggiornato le considerazioni sul settore bancario italiano alla luce delle recenti novità sulle regole per la cessione dei portafogli Npl (non performing loans). In forte ribasso anche Monte Paschi (-5,2%). Intesa limita i danni (-1,7%). In rosso il risparmio gestito: Banca Mediolanum-2,06%, Azimut -1,78%, Anima -2,34%. Si difende Poste Italiane (-0,44%).

Continua lo stillicidio di vendite su Generali (-2,19%). Francesco Gaetano Caltagirone ha acquistato altri 3 milioni di azioni Generali, pari allo 0,2% del capitale, per un controvalore di 40 milioni di euro.

MEDIOBANCA TAGLIA CNH. MALE FCA

Giornata difficile anche per la scuderia Agnelli. Fiat Chrysler Automobiles ha lasciato sul terreno il 4,12% a 6,75 euro. Ieri la società guidata da Sergio Marchionne ha emesso un bond con scadenza a marzo 2024 per un ammontare di 1,25 miliardi di euro. Il prezzo di emissione è stato fissato al 100% del valore nominale, mentre la cedola è pari al 3,75%.

Cnh Industrial ha perso l’1,78% a 6,07 euro. Gli analisti di Mediobanca hanno tagliato da 8,2 euro a 8 euro il target price sulla società, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione.

SAIPEM SOTTO IL PREZZO DELL’AUMENTO

La caduta dei prezzi del petrolio ha lasciato il segno. Eni ha perso il 2,38% a 13,15 euro. L’agenzia S&P ha tagliato di un livello il rating sul debito a lungo termine del Cane a sei zampe, portandolo da “A-” a “BBB+”, in seguito al calo subito dal prezzo del greggio negli scorsi mesi.

Performance peggiore per Saipem. La società di ingegneristica ha lasciato sul terreno il 5,53% a 0,3498 euro, quotazione inferiore al prezzo di emissione delle nuove azioni dell’aumento di capitale che era stato fissato a 0,3620 euro.

SNAM E TERNA RECORD. SORRIDE RCS MEDIAGROUP

La nota più positiva arriva da Enel (+0,57%). Gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno alzato da 4,2 euro a 4,4 euro il target price sul colosso elettrico. Ancor meglio hanno fatto le utilities, settore difensivo per eccellenza.

Snam Rete Gas termina in rialzo dell’1%, nel corso della seduta ha segnato il nuovo record storico a 5,3950 euro. Il guadagno da inizio anno si amplia a +11%, una delle migliori performance del FtseMib (-15%), superata solo da quella di Moncler (+15%).

Terna (+1,3%) aggiorna per il terzo giorno consecutivo i massimi storici portandosi per la prima da quando è quotata a 5,05 euro. La performance da inizio anno si amplia a +6% ed è una delle migliori tra le blue chip milanesi. 

Rcs è stato il miglior titolo di oggi con un guadagno del 4% a 0,5095 euro. Mercoledì sera l’Antitrust ha dato il via libera a Rcs per la vendita della divisione Libri a Mondadori, condizionando l’operazione a una serie di misure correttive.

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