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Banca Generali: l’utile vola nel primo trimestre (+36,6%)

Imagoeconomica

Banca Generali vola nei primi tre mesi del 2019, chiuso con un utile netto di 66,6 milioni di euro, in aumento del 36,6%, un risultato che rappresenta “il secondo miglior trimestre di sempre”, sottolinea la banca. A spingere i profitti sono soprattutto i numeri delle attività ricorrenti, maggiormente diversificate nelle fonti di ricavo, e il recupero degli investimenti sui mercati. I profitti trimestrali, spiega l’istituto, incorporano un impatto netto positivo pari a 1,7 milioni legato all’applicazione dei nuovi principi contabili IFRS 15 e IFRS 16.

Per quanto riguarda gli altri parametri, la banca guidata da Gian Maria Mossa ha registrato un aumento dell’8% delle masse gestite e amministrate, arrivando a quota 61,1 miliardi di euro, mentre i nuovi flussi netti ammontano a 1,4 miliardi (il 9,7% delle masse iniziali su base annualizzata). Se si tiene in considerazione anche il mese di aprile (+545 milioni), la raccolta realizzata nell’anno in corso sfiora i 2 miliardi di euro.

Il ceo, Gian Maria Mossa, ha commentato: “Siamo molto soddisfatti della crescita in questi primi tre mesi dell’anno. Stiamo raccogliendo i frutti del grande lavoro fatto nei mesi passati. Abbiamo una serie di novità in rampa di lancio molto interessanti sia nell’ambito delle gestioni, sia nel dialogo digitale con le famiglie come nel caso del recente lancio della nuova e innovativa app di mobile banking; per queste ragioni guardiamo con grande fiducia e ottimismo alle prospettive della banca per i prossimi mesi”.

Tornando ai conti, il margine di intermediazione è salito del 17% a 133,6 milioni (+15% al netto della rettifica per i nuovi principi contabili). Il dato ha beneficiato della crescita del margine d’interesse e delle commissioni nette, tra cui l’incremento delle commissioni variabili (performance fees) per 35,2 milioni in conseguenza delle mutate condizioni dei listini

Le commissioni di gestione sono pari a 155 milioni, in linea con il quarto trimestre 2018 (-2% rispetto all’anno prima), mentre le commissioni bancarie e d’ingresso (17,8 milioni +7,1%) sono salite grazie al crescente contributo di nuove iniziative che arricchiscono la diversificazione. Il margine finanziario è sceso a 19,9 milioni contro i 28,5 milioni dello scorso anno a causa del diverso contributo delle voci più volatili, delle attività di trading nel periodo (4 milioni contro i 15,2 milioni dello scorso anno). Al contrario, il margine d’interesse è aumentato in misura significativa a 15,9 milioni (+19,9%).

I costi operativi si sono attestati a 50 milioni (+7,5% rispetto su base annuale) per effetto dello sviluppo dimensionale, delle operazioni straordinarie e delle accelerazioni dei progetti strategici in essere.

Dal punto di vista patrimoniale il CET 1 ratio al 31 marzo 2019 è risultato pari al 16,6% e il Total Capital ratio (TCR) al 18%.

A Piazza Affari, dopo la pubblicazione dei conti, il titolo recupera le perdite registrate in mattinata e sale dello 0,4% a 24,6 euro.

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