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Azimut e Cnh corrono ma Piazza Affari frena

FIRSTonline

Chiusura contrastata per le borse europee, che perdono terreno verso la fine della seduta, nonostante il traino di Wall Street e il rally di Amazon. Piazza Affari chiude piatta, -0,02%, 20.253 punti, con Azimut sugli scudi, +4,46%, e Fiat in caduta, -1,84%. Lo spread resta oltre quota 200 punti. 

Debole Parigi, -0,18%; in rosso Francoforte, -0,53% penalizzata dall’andamento del settore auto. Frazionale crescita per Madrid +0,4%; cauta Londra +0,13%. Wall Street apre intonata e si rafforza fino a metà giornata, sulla scia dei buoni dati sull’occupazione nel mese di marzo.  Questa sera inoltre saranno resi noti i verbali dell’ultima riunione della Fed, che potrebbero fornire nuove indicazioni sul futuro dei tassi d’interesse, mentre si respira aria di vigilia per la visita, domani e venerdì, del presidente Donald Trump al collega cinese Xi Jinping, in un contesto di crescenti tensioni internazionali, dalla Corea del Nord al fronte siriano. Fra i titoli in luce a New York si distingue Amazon, che si avvia a chiudere la sesta seduta record. Ormai soltanto Apple, Alphabet e Microsoft valgono più dell’azienda di Jeff Bezos, che ha una capitalizzazione maggiore di Facebook e Berkshire Hathaway, la conglomerata di Warren Buffett.

In scia ai buoni dati macroeconomici americani (anche se frena il settore terziario nel mese di marzo) l’euro perde terreno sul dollaro e scambia a 1,066 (-0,16%). Il petrolio inverte bruscamente la rotta, in giornata, dopo il dato sulle scorte di greggio Usa, settimanali, inaspettatamente in rialzo. In questo momento il Brent, di nuovo positivo, segna +0,28%, 54,32 dollari al barile. L’oro, che da inizio anno ha guadagnato circa l’8%, cede lo 0,65% e scende a 1248,06 dollari l’oncia.

Lo spread fra decennale italiano e Bund tedesco cala (-0,59%), ma resta oltre la soglia dei 200 punti (201.50), rendimento a 2,27%. Positivo, fra i dati macro dell’eurozona, l’indice Pmi composito, il migliore da aprile 2011. Regina del Ftse Mib di oggi è Azimut, grazie a brillanti stime preliminari sul primo trimestre 2017 e all’annuncio dell’offerta di riacquisto di un bond subordinato.

I bancari si sgonfiano a fine corsa e chiudono in ordine sparso: bene Unicredit +0,93%, tendenzialmente deboli gli altri, compresa Banca Intesa -0,32%, che ha avviato la procedura per la cessione di un pacchetto da 1,35 miliardi di npl nel settore immobiliare. Frazionale crescita di Banca Mediolanum (+0,36%), che ha finalizzato la cessione del 50% di Banca Esperia a Mediobanca (-0,06%) e che ha annunciato di voler superare il suo record storico di raccolta netta sui fondi nel 2017, grazie al contributo dei Pir stimato in oltre 2 miliardi. Gli acquisti premiano Cnh, +2,83% e Prysmian +2,67%. Senza una direzione precisa le utilities: bene A2a +0,97%, Terna +1,61%, Italgas +0,35%, Snam +0,85%; giù Enel -0,45%. Nella moda resta attraente Moncler +1,57%. Cambiano segno nel corso della seduta i petroliferi: Eni -0,53%, Tenaris -1,11%, Saipem -0,21%. Giù Campari, -1,47. Le vendite colpiscono Fiat e Ferrari -0,94%. Perde quota anche Exor, -1,17%, che ha visto scendere l’utile nel 2016 rispetto al 2015, considerato però un anno eccezionale. 

Fuori dal listino principale, sul segmento Star, brilla Digital Bros (+9,64%) dopo che la controllata del gruppo 505 games ha siglato un nuovo accordo con Re-Logic per la pubblicazione del videogioco ‘Terraria: Otherworld’. Industria e Innovazione (+42,13%) festeggia l’ok del cda al piano di ristrutturazione del debito.

Tod’s scivola del 4,08% sul downgrade a ‘reduce’ da ‘hold’ di Equita, che ritiene siano ingiustificate le attuali valutazioni a premio che scontano attese troppo ottimistiche di rilancio.

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