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Axa punta sull’Italia: acquisisce Prima Assicurazioni, ma il mercato non festeggia

FIRSTonline - Lorenzo Gennari

Axa rafforza la sua presenza in Italia con l’acquisizione del 51% di Prima Assicurazioni, operatore leader nella distribuzione assicurativa diretta. L’operazione, dal valore di 500 milioni di euro, prevede anche opzioni di acquisto e vendita per il restante 49%, legate agli utili futuri della società italiana. L’obiettivo del colosso francese è raddoppiare il proprio business nell’Rc Auto in Italia e consolidare la posizione nei canali digitali, sempre più centrali in un mercato che premia l’efficienza tecnologica e l’approccio diretto al cliente.

Fondata nel 2015, Prima è diventata rapidamente un punto di riferimento nel settore, con 1,2 miliardi di euro di premi raccolti nel 2024 e una quota del 10% nel retail motor. Axa punta a valorizzare la piattaforma tecnologica della società italiana e il know-how del team per potenziare le proprie capacità di distribuzione diretta in Europa, dove nel 2024 il canale ha già generato 3,5 miliardi di premi in otto mercati.

“Con Prima, stiamo acquisendo un operatore diretto leader, con una piattaforma all’avanguardia e competenze distintive nel servire i clienti”, ha dichiarato Patrick Cohen, CEO di AXA European Markets & Health. “Questa acquisizione conferma che l’Italia è un mercato strategico per AXA, nel quale continueremo a investire”.

Il closing dell’operazione è previsto entro la fine del 2025, previa autorizzazione delle autorità regolamentari. L’impatto stimato sul coefficiente Solvency II del gruppo è di -6 punti percentuali.

Conti in chiaroscuro: utile netto in calo, ricavi in crescita

L’annuncio dell’acquisizione arriva in parallelo alla presentazione dei conti semestrali. Axa ha chiuso il primo semestre 2025 con un utile netto in calo del 2% a 3,92 miliardi di euro, mentre i ricavi sono saliti del 7% a 64,25 miliardi. In aumento anche l’utile operativo, a 4,47 miliardi (+5%), e il coefficiente di solvibilità, che si attesta al 220%, in miglioramento rispetto al 216% dello stesso periodo dell’anno precedente.

Secondo l’amministratore delegato Thomas Buberl, “il gruppo ha ottenuto una solida performance nel semestre, confermando la validità del nostro modello diversificato, capace di generare crescita sostenibile”.

Nessun allarme diretto sui dazi, ma i vertici del gruppo non nascondono le difficoltà di un contesto macroeconomico segnato da incertezze geopolitiche e possibili pressioni inflattive legate alle tensioni commerciali globali. Durante una conference call, il vicedirettore generale Frédéric de Courtois ha riconosciuto che l’aumento dei dazi alimenta rischi di inflazione, con effetti potenzialmente significativi anche sul settore assicurativo ma ha ribadito che Axa resta “nella parte alta” degli obiettivi del piano triennale e che la strategia di crescita non subirà rallentamenti.

Reazione negativa in Borsa, azioni Axa giù del 6,5%

La Borsa, però, non ha premiato l’ottimismo del management. Il titolo Axa alla Borsa di Parigi è in calo di oltre il 6,5%, attestandosi a quota 40 euro, zavorrato dalle preoccupazioni degli investitori per l’impatto dell’acquisizione di Prima sul capitale regolamentare e per l’esposizione finanziaria richiesta dall’operazione.

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