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Apple supera le attese grazie a iPhone e Cina. Amazon bene sui conti, ma la guidance delude e il titolo crolla

Imagoeconomica

Dopo i risultati positivi di Meta e Microsoft, altri due giganti tech americani hanno presentato i conti: Apple e Amazon. Entrambe hanno battuto le stime degli analisti, ma con reazioni di mercato diverse. Apple ha conquistato i mercati grazie a vendite di iPhone spinte anche dagli anticipi legati ai timori sui dazi Usa, una sorprendente ripresa in Cina e una crescita solida complessiva. Il titolo della Mela guadagna terreno nel premarket, salendo del 2,1%, nonostante un avvio d’anno difficile con un calo del 14,9%.

Al contrario, Amazon – nonostante conti robusti – ha visto il suo titolo crollare del 7,7% nel premarket, frenato dalla guidance cauta del ceo Andy Jassy, con previsioni di utile operativo inferiori al consensus, e dagli ingenti investimenti nell’intelligenza artificiale, che hanno sollevato dubbi sulla capacità dell’azienda di mantenere margini solidi in futuro.

Apple: iPhone spinge ricavi e utili nel terzo trimestre fiscale

Apple ha chiuso il terzo trimestre fiscale 2024-2025 con un fatturato di 94,04 miliardi di dollari, registrando una crescita del 10% su base annua e superando ampiamente le previsioni degli analisti (attese attorno agli 89,54 miliardi). L’utile netto è salito a 23,4 miliardi di dollari, con un aumento del 9,2%, mentre l’utile per azione ha raggiunto 1,57 dollari, in aumento del 12% rispetto all’anno precedente e ben oltre le stime (1,43 dollari). Il risultato è stato trainato da vendite di iPhone per 44,58 miliardi (+13–13,5%), trainate anche da anticipi degli acquisti legati al timore dei dazi Usa e che hanno superato nettamente le attese di circa 40 miliardi e rappresentano quasi metà dell’intero fatturato. Significativi anche i ricavi Mac, cresciuti del 15% a 8,05 miliardi di dollari, mentre il segmento Servizi – che include App Store, iCloud, Apple Music e altri – ha registrato un record storico con 27,42 miliardi di dollari (+13%). I margini lordi sono saliti al 46,5%, superando le aspettative del mercato (45,9%)

Nonostante la performance brillante, i ricavi da iPad sono diminuiti dell’8%, a 6,58 miliardi di dollari, mentre il settore Wearables, Home e Accessori – inclusi Apple Watch e AirPods – ha registrato un calo dell’8,5%, con ricavi pari a 7,4 miliardi. Apple ha comunque confermato un dividendo di 0,26 dollari per azione, da distribuire ad agosto.

Ripresa globale, spinta dalla Cina

La crescita ha interessato tutte le principali aree geografiche: Americhe (41,2 miliardi di dollari), Europa (24 miliardi), Asia Pacifico (7,8 miliardi) e Giappone (5,8 miliardi). Ma è la Cina a sorprendere: nonostante i ritardi nell’approvazione delle funzionalità di intelligenza artificiale sui dispositivi Apple, le vendite sono cresciute a 15,37 miliardi di dollari, superando le attese di 15,12 miliardi e confermando la ripresa del mercato più importante per la multinazionale. La riorganizzazione della supply chain, iniziata negli anni precedenti per ridurre la dipendenza dalla Cina e mitigare l’impatto della guerra commerciale, sta quindi dando risultati concreti.

L’impatto dei dazi Usa

Sul fronte macroeconomico, i dazi commerciali hanno rappresentato un peso per circa 800 milioni di dollari nel trimestre, con una previsione di 1,1 miliardi per quello in corso. Apple ha reagito spostando parte della produzione in India e Vietnam per mitigare l’impatto. Durante la conference call, il ceo Tim Cook ha affermato: “Siamo orgogliosi di annunciare ricavi record, con crescita a due cifre in tutti i segmenti e in ogni area geografica”, citando pure le novità lanciate all’evento Wwdc 2025 legate a Apple Intelligence. Cook ha confermato inoltre che Apple è aperta ad acquisizioni strategiche nel campo dell’AI, citando startup come Perplexity e Mistral, e ha anticipato il lancio nel 2026 di una versione più personalizzata di Siri.

Amazon batte le attese ma delude sulla guidance

Amazon ha chiuso il secondo trimestre del 2025 con numeri solidi su tutta la linea, ma non è bastato per entusiasmare Wall Street. Il colosso di Seattle ha registrato ricavi per 167,7 miliardi di dollari (+13,3% anno su anno), superando le attese degli analisti (162,2–162,5 miliardi) e segnando una forte accelerazione rispetto al +10% dello stesso periodo del 2024. L’utile netto è salito del 35% a 18,16 miliardi di dollari, pari a un utile per azione (Eps) di 1,68 dollari, ben oltre le previsioni ferme a 1,33 dollari. Si tratta del decimo trimestre consecutivo in cui Amazon supera le stime sugli utili.

Aws e le vendite online: i motori della crescita

Tra i principali motori di crescita c’è ancora Amazon Web Services (Aws), la divisione cloud, che ha generato ricavi per 30,9 miliardi di dollari (+17,5%), lievemente sopra le aspettative e ormai pari al 18% del fatturato totale. Tuttavia, il suo utile operativo è sceso a 10,2 miliardi, sotto le stime (10,9 miliardi), segno che la concorrenza di Microsoft e Google continua a comprimere i margini.

Nel dettaglio, il segmento Nord America ha prodotto 100,1 miliardi di dollari di ricavi (+11%), mentre l’area internazionale è cresciuta del 16% a 36,8 miliardi. Bene anche le vendite online, che hanno raggiunto i 61,5 miliardi (oltre i 59,3 previsti), e i servizi per venditori terzi, saliti a 40,4 miliardi (+11%).

L’utile operativo complessivo ha raggiunto i 19,2 miliardi, in netta crescita rispetto ai 14,7 miliardi dello stesso trimestre del 2024, e ben oltre i 16,9 miliardi previsti dagli analisti.

Anche la divisione pubblicitaria continua a crescere: i ricavi sono saliti a 15,7 miliardi di dollari, battendo le attese (14,9 miliardi), e confermando il peso crescente del business advertising nella strategia di lungo termine.

Prospettive caute e focus sull’intelligenza artificiale

Eppure, dopo la pubblicazione dei risultati, il titolo Amazon perde oltre il 7% a Wall Street. Il motivo? Le previsioni per il terzo trimestre hanno deluso le aspettative: l’azienda stima un utile operativo compreso tra 15,5 e 20,5 miliardi, con un punto medio leggermente inferiore alle attese di 19,5 miliardi.

Durante la call con gli investitori, Jassy ha sottolineato il ruolo sempre più centrale dell’intelligenza artificiale nell’ecosistema Amazon, citando innovazioni come Alexa+, la piattaforma logistica DeepFleet, e i nuovi strumenti AI per sviluppatori, tra cui Kiro, Strands e Bedrock AgentCore. Inoltre, ha ricordato che l’azienda è pronta a investire fino a 100 miliardi di dollari in infrastrutture IA e data center entro il 2025, un impegno che solleva interrogativi sul ritorno economico nel breve periodo.

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