Condividi

Tassi, le Borse attendono il primo taglio della Fed dopo 8 anni

Stasera il Presidente della Fed Powell dovrebbe annunciare l’atteso taglio dei tassi – A Piazza Affari arriva una valanga di conti – Salini, giornata decisiva per il polo italiano delle costruzioni

Tassi, le Borse attendono il primo taglio della Fed dopo 8 anni

I mercati si avvicinano senza grande entusiasmo al taglio dei tassi da parte della Fed. Aprono in rosso i listini asiatici, frenati anche dai dati economici in arrivo dalla Cina. L’80% degli operatori dà per sicura una riduzione dello 0,25%, solo uno su quattro scommette su una riduzione di mezzo punto come vorrebbe il presidente Trump. L’attenzione si concentrerà sulle parole del presidente della Fed che, secondo i più ottimisti, potrebbe promettere una riduzione dell’1 per cento, scaglionata in più interventi entro il 2020. In attesa delle decisioni di mercoledì, le Borse segnano il passo: la ripresa delle trattative tra Cina e Usa non scalda l’atmosfera, appesantita dalle nuove proteste di Hong Kong e dalle tensioni sulla Brexit.

La Borsa peggiore è quella della Corea del Sud (-1,7%), frenata dal calo di Samsung (-2%). Pesa il braccio di ferro sui chip con il Giappone. Tokyo cede lo 0,5%.

Soffre anche Hong Kong (-1,2%), reduce da nuove violente proteste. Negativi anche i listini cinesi: Shanghai -0,2% nel giorno della ripresa dei colloqui tra le superpotenze. Il renminbi, la valuta della Cina, si indebolisce a 6,89 su dollaro. 

L’euro è invariato a 1,128 sul dollaro. La moneta unica si apprezza per il terzo giorno di fila sulla sterlina a 0,899. Si riunisce oggi per la prima volta il gabinetto di guerra sulla Brexit nominato dal premier Boris Johnson, l’organismo guidato da Michael Gove. Il vice del premier si riunirà ad oltranza ogni giorno per ottenere dall’Unione Europea una riapertura del negoziato sul divorzio. Nel caso non ci sia una disponibilità da parte di Bruxelles alla revisione del patto raggiunto con Theresa May, lavorerà all’uscita senza accordo.

Cresce anche la tensione tra Ue e Stati Uniti. Se la Francia insisterà a voler tassare i profitti dei Gafa (Google, Amazon, Facebook, Apple), gli Usa metteranno dazi sul vino francese, promette Donald Trump.

Si rafforza l’oro a 1.422,55, favorito dal calo del costo del denaro.

Debole il petrolio: Brent a 63,23 dollari (-0,3%) di fronte ad una domanda in calo.

DAL PHARMA AI MEDIA, IN ATTESA DI POWELL BOOM DI M&A

La prospettiva di un imminente calo del costo del denaro offre un potente incentivo alle operazioni di M&A. Nel corso del week end Pfizer e Mylan hanno raggiunto l’accordo per fondere le loro attività nel settore dei farmaci generici, un’operazione da 9,5 miliardi di dollari che riguarda, tra l’altro, Lipitor e Viagra, da cui nascerà il leader mondiale del settore.

Il London Stock Exchange ha confermato le trattative pe l’acquisto di Refinitiv, la società concorrente di Bloomberg nella fornitura di dati finanziari ceduta un anno fa da Thomson Reuters a Blackstone. Il deal è valutato attorno ai 27 miliardi di dollari.

FED, VERSO IL PRIMO TAGLIO DOPO OTTO ANNI

I mercati finanziari guardano alle decisioni che la Federal Reserve annuncerà la sera del 31. È unanime previsione che la Banca centrale procederà al primo taglio dei tassi da otto anni ma si limiterà, salvo sorprese ad un quarto di punto nonostante il rallentamento del Pil al 2,1% nel secondo trimestre e le pressioni in arrivo dalla Casa Bianca che da mesi spinge per un intervento ben più drastico. Da seguire la conferenza stampa del presidente Jerome Powell, che potrebbe anticipare ulteriori stimoli.

Negli stessi giorni la squadra Usa, composta dal segretario al Tesoro Stephen Mnuchin e dal rappresentante commerciale Robert Lightizer, sarà a Shanghai per riprendere il filo della trattativa sui dazi con Liu He, l’incaricato di Xi. Ma il momento della svolta, ammonisce il portavoce di Trump Larry Kudlow, è ancora lontano.

Da segnalare anche il dato sul mercato del lavoro Usa che uscirà a fine settimana, dopo il vertice della Fed. Sul fronte macro nell’agenda Usa anche la fiducia dei consumatori, l’andamento della manifattura e del mercato delle costruzioni.

L’AUTO A JOHNSON: HARD BREXIT, PERICOLO MORTALE

A completare il quadro delle riunioni dei banchieri centrali inaugurate dalla Bce ci sarà, tra le altre, la riunione della Bank of England: gli operatori sono convinti che Marc Carney non muoverà all’ingiù la leva dei tassi, in attesa degli sviluppi della situazione politica rovente. I principali produttori di auto hanno scritto a Boris Johnson per dire che la scelta della hard Brexit costituisce “una minaccia mortale” per il settore.

Meno turbolenta l’attesa della riunione della Bank of Japan, la prima dopo la conferma elettorale di Shinzo Abe: scontata la conferma della politica ultra-espansiva di Tokyo, che ormai sta influenzando tutti le banche centrali.

I tassi saranno senz’altro tagliati almeno di un quarto di punto dalla Banca centrale del Brasile, nel tentativo di contrastare la recessione che avanza nonostante gli scellerati investimenti in Amazzonia promossi dal governo Bolsonero.

IN AGENDA IL PIL DELL’EUROZONA

In Europa, dopo la delusione delle mancate decisioni espansive della Banca centrale, le attenzioni si concentrano sull’andamento del prodotto interno lordo dei principali paesi dell’Eurozona (previsto un deludente +0,4%).

ITALIA ALLE PRESE CON LA MANOVRA. ASTA BOT DA 6,5 MILIARDI

Per l’Italia l’Istat diffonderà mercoledì il dato sul secondo trimestre. Attesi anche i dati sull’occupazione e sulla produzione industriale. Intanto il ministro dell’Economia Giovanni Tria sarà al lavoro per trovare le coperture necessarie alla Manovra d’autunno sotto la pressione degli ultimatum di Matteo Salvini.

In questa cornice il Tesoro offrirà stamane 6,5 miliardi di euro di Bot a sei mesi.

Venerdì il rendimento del Btp decennale è risalito all’1,56% di rendimento, da 1,51%.

FCA, ENEL, INTESA, GENERALI: SCOCCA L’ESAME

Al centro delle attenzioni, in Europa come in Usa, i dati delle trimestrali.

Non fa eccezione Piazza Affari. Si comincia oggi con le relazioni semestrali di Caltagirone Editore, Italgas, Nexi, Brembo, Inwit, RaiWay, Cir e Cofide.

Mercoledì sarà la volta di Fiat Chrysler e Banca Intesa oltra a Banca Mediolanum e Generali.

Giovedì toccherà a Enel. A chiudere la settimana Unipol, UnipolSai, Atlantia, Ferrari e Safilo.

GIORNATA DECISIVA PER PROGETTO ITALIA

Oggi potrebbe essere ultimato il lavoro preparatorio di Progetto Italia, il piano per rilanciare delle grandi costruzioni cui hanno lavorato Cdp e Salini Impregilo, giusto in tempo per essere presentato al consiglio della società di domani. L’operazione va oltre il salvataggio di Astaldi, che dovrà presentare il piano al Tribunale di Roma entro mercoledì.

A WALL STREET È IL TEMPO DELLA MELA

Continua anche la earning season delle società Usa. Dopo l’exploit di venerdì di Alphabet (+10% dopo l’annuncio di un buy back da 25 miliardi di dollari) a dominare la scena saranno i conti di Apple: gli analisti si si interrogano sull’andamento delle attività di servizio e sulla possibile ripresa dell’iPhone in Cina. La richiesta a Washington di esentare dai dazi alcune componenti prodotte in Cina è stata respinta dall’amministrazione.

A parte la Mela, saranno 170 le società dell’indice S&P500 a dare i numeri. Tra queste: Eli Lilly, Merck, Pfizer, ConocoPhillips, Apple, General Electric, Spotify, Qualcomm, Verizon, General Motors e ExxonMobil.

Commenta