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Ora legale 2023: domenica 26 marzo lancette avanti di un’ora. L’alternanza con l’ora solare continua

Pixabay

Arriva l’ultimo weekend di marzo e come di consueto (almeno per ora) torneremo a spostare le lancette dell’orologio. Nella notte fra sabato 25 e domenica 26 marzo entrerà in vigore l’ora legale 2023. Alle due del mattino dovremo spostare le lancette avanti di un’ora. Dormiremo di meno per una notte ma avremo più luce di giorno e potremo quindi godere di un’ora di sole in più, con un risparmio anche sui costi energetici.

L’ora legale durerà sette mesi: il 29 ottobre tornerà in vigore l’ora solare e dovremo portare le lancette indietro di un’ora.

A cosa serve l’ora legale e quanto si risparmia?

Lo scopo è ottimizzare le ore di luce per ridurre i consumi. Terna, la società che gestisce la rete elettrica italiana, fa sapere in una nota che – grazie all’ora legale 2023 – l’Italia risparmierà circa 220 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 410 milioni di kWh, l’equivalente al fabbisogno medio annuo di circa 150 mila famiglie. Mentre Dal 2004 al 2022 il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di 10,9 miliardi di kWh, per un totale di 2 miliardi di euro. In termini ambientali, il beneficio è quantificabile in un taglio molto significativo delle emissioni: si parla di circa 200mila tonnellate di anidride carbonica in meno nell’atmosfera.

“I mesi che segnano il maggior risparmio energetico sono aprile e ottobre – spiega Terna – Spostando in avanti le lancette di un’ora, infatti, si ritarda l’uso della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi l’effetto ritardo nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate e fa registrare valori meno evidenti in termini di risparmio elettrico”.

Da quando è in vigore l’ora legale e perché la si vuole mantenere tutto l’anno?

L’ora legale fu introdotta in Italia nel 1916, con il decreto legislativo 631: con interruzioni tra il 1921 e il 1939 e poi tra il 1948 e il 1965. A livello Ue è in vigore dal 1976 ed è stata adottata con un calendario comune dal 1996.

Da anni, però a Bruxelles si parla di abolire l’alternanza e mantenere l’ora legale tutto l’anno. Il presidente della Commissione europea aveva annunciato l’avvio dell’iter burocratico per la cancellazione del passaggio tra ora legale e ora solare ma ad oggi non è stata presa ancora nessuna decisione. Nel 2018 si è iniziato a discutere del cambio ora solare-ora legale. Nel 2019 il Parlamento europeo si è pronunciato, con l’84% dei voti, a favore dell’abolizione dell’ora legale; la decisione finale è stata però rimandata ai singoli Stati membri. Con la libertà di scelta è però emerso un secondo problema: se ogni Paese decide per conto proprio, in Europa si avranno orari diversi oltre ai fusi orari già presenti. L’idea sarebbe di lasciare ogni stato Ue libero di scegliere se continuare o meno ad alternare ora legale e ora solare. Comunque si risolva la disputa internazionale, l’Italia non sembra propensa a modificare il cambio d’orario in vigore ormai da decenni.

Sono, infatti, soprattutto i paesi del nord Europa, a voler eliminare l’ora legale, in quanto a quelle latitudini, avere un’ora in più nei mesi estivi non offre gli stessi benefici che invece hanno i paesi meridionali.

Il dibattito, a livello europeo, è sempre molto acceso ma la decisione finale appare lontana. Il cambio d’ora continuerà quindi anche nei prossimi anni sul Belpaese.

Abolizione cambio ora solare e legale: i pro e i contro

L’abolizione dell’ora solare porterebbe davvero effetti positivi sulle bollette? Secondo molti non ci sarebbero tutti questi vantaggi perché le stime non tengono conto del maggior consumo di corrente di mattina che si verrebbe a creare con l’ora legale permanente.

Una delle ragioni per le quali alcuni Paesi sono invece sfavorevoli al cambio dell’ora è legata agli effetti negativi che questo ha sull’organismo: il cambio di ora ogni anno causa molto stress e disagi fisici che si registrano principalmente sui soggetti più sensibili, tra cui bambini e anziani. Tuttavia, altri esperti avvertono che l’ora legale si discosta dai ritmi circadiani del corpo umano in misura maggiore rispetto a quella solare: svegliarsi prima dell’alba è una delle cause alla base di disturbi metabolici, problemi cardiovascolari e insonnia. 

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