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Lo spread resta alto e paga l’incertezza su Draghi

L’incertezza sul futuro politico di Mario Draghi (resta a Palazzo o sale al Quirinale?) e sulla possibilità che l’Italia rispetti gli impegni assunti con l’Europa per il Next Generation Eu mantiene alto il differenziale tra Btp e Bund che misura il rischio Paese agli occhi dei mercati – Prese di beneficio in Borsa ma il Ftse Mib difende quota 27 mila

Lo spread resta alto e paga l’incertezza su Draghi

Il Toro prende fiato e i listini europei chiudono una delle ultime sedute dell’anno con un calo frazionale, complici gli scambi ridotti, le prese di beneficio e l’avvio cauto di Wall Street.

Piazza Affari perde lo 0,37% e riavvolge il nastro fino a 27.344 punti, allontanandosi dai massimi 2021 segnati il 15 novembre scorso. 

Anche Parigi arretra leggermente dal traguardo toccato ieri (e mai visto prima), registrando un ribasso dello 0,27%; Madrid cede lo 0,25%; Amsterdam -0,6%. In controtendenza Londra, +0,7%, che è rimasta chiusa i primi due giorni della settimana e recupera così il rally di Natale.

A New York i tre indici principali procedono contrastati: il Dow Jones è in progresso dello 0,1%, lo S&P 500 appare piatto, mentre il Nasdaq cede lo 0,3%. Tra i titoli in evidenza c’è Tesla, che si apprezza dopo la vendita di azioni per circa un miliardo di dollari da parte dell’amministratore delegato, Elon Musk, il quale ha esercitato l’ultima serie di stock option in scadenza ad agosto. È in rosso a Coinbase, che perde un altro 2% circa dopo il -7% di ieri causato dallo scivolone del bitcoin (che al momento vale 47.950 dollari, -2,3%).

Il clima complessivo resta moderatamente positivo, se si considera che la pandemia continua a dilagare dall’una l’atra sponda dell’Atlantico e che gli investitori vengono da un guadagno del 17% dei titoli globali ed è quindi naturale qualche presa di profitto prima della chiusura del bilancio annuale.

MAGGIORI RIALZI E RIBASSI SUL FTSE MIB

In Piazza Affari si difendono meglio in questa seduta lievemente negativa titoli come Inwit +0,86%; Campari +0,62%, Amplifon +0,66%.

Fra storia a sé Bper Banca, che guadagna lo 0,77% dopo essere salita maggiormente in mattinata. Sull’istituto modenese si è pronunciata Moody’s, che ha migliorato l’outlook sul rating a lungo termine “Ba3” a “positivo” da “stabile”. Alla base della decisione l’aspettativa che la banca continui il processo di miglioramento della qualità del credito, mantenendo buoni livelli di capitale e di redditività nei prossimi 12-18 mesi. L’agenzia di rating evidenzia, inoltre, che l’acquisizione del gruppo Banca Carige, qualora fosse finalizzata, contribuirebbe a rafforzare il posizionamento competitivo di Bper con opportunità di generazione di sinergie ed economie di scala’.

Tra le banche minori è arrivato il via libera dell’assemblea alla trasformazione in spa della Popolare di Sondrio, passo che potrebbe aprire la strada a un possibile terzo polo bancario sotto la regia di UnipolSai, azionista di entrambe.

Sono in leggero calo le grandi banche, Unicredit e Intesa, che si avviano a chiudere però un anno d’oro. In particolare, Unicredit è uno dei titoli migliori del Ftse Mib con una performance annuale superiore a +76%.

Sulla sponda debole del listino sono in rosso Nexi -1,31%; Eni -1%; Exor -0,96%; Stellantis -0,9%.

Fuori dal paniere principale Directa Sim domina con un rialzo del 25,97%. Il titolo ha più che raddoppiato il suo valore dal debutto del 22 dicembre.

SPREAD STABILE, MA SALGONO LE PREOCCUPAZIONI SUL FUTURO DI DRAGHI

Salgono i tassi e lo spread resta stabile sul secondario italiano, dopo essere cresciuto recentemente. Il differenziale tra Btp 10 anni e Bund di pari durata si conferma a 134 punti base. Il rendimento del titolo tricolore sale a +1,16% e quello del titolo tedesco a -0,19%.

Come già abbiamo scritto nei giorni scorsi i mercati guardano a Mario Draghi come a un argine alle speculazioni sull’Italia. In questi giorni sui titoli di Stato si è registrata qualche tensione, mentre il destino del premier è apparso in discussione e probabilmente tra i due fatti si può stabilire un collegamento.  

NUOVI RECORD PER OMICRON, MA NESSUNA PAURA

Oggi a segnare dei nuovi record sono solo i contagi. La Francia in 24 ore ha toccati i 208mila nuovi positivi, ma anche Italia, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, Grecia, Stati Uniti, Australia sono alle prese con numeri mai visti.

A causa della situazione attuale le compagnie aeree statunitensi continuano a cancellare voli, eppure “il mercato pensa che Omicron colpirà solo alcuni settori dell’intera economia e che la maggior parte delle azioni andrà bene”, sostiene Luiz Pacheco, consulente patrimoniale presso Brainvest Wealth Management con sede a Miami.

Prevale la convinzione, suffragata dalle prime osservazioni, che il nuovo ceppo del coronavirus sia più infettante ma meno letale, quanto meno per i vaccinati, tanto che i provvedimenti per arginare i contagi non sono così drastici. Anche in Italia in queste ore si sta decidendo una riduzione della quarantena per chi ha avuto contatti stretti con un positivo ma è vaccinato con terza dose, mentre per i lavoratori della PA si pensa a un Green pass rafforzato.

SI GUARDA CON OTTIMISMO AL 2022: TIMORI PER LE CATENE DI APPROVVIGIONAMENTO E INFLAZIONE

Si chiude l’anno quindi con un certo ottimismo, nella ragionevole speranza che Omicron non affosserà la ripresa del 2022. L’attenzione degli operatori si sposterà invece sul percorso delle banche centrali e in particolare sul rialzo dei tassi di interesse della Federal Reserve statunitense, ma anche sull’inflazione e sulle strozzature nella catena di approvvigionamento.

Su quest’ultimo fronte un nuovo allarme viene dai vertici di Infineon, secondo cui il settore dei semiconduttori dovrà continuare a lottare per evadere gli ordini, perché i colli di bottiglia sono destinati a durare fino alla fine del 2022.

E i settori colpiti sono tanti. Per esempio, in Giappone McDonald’s è rimasto senza patate fritte ha causa di intoppi e ha dovuto fare un accordo con una compagnia Usa per farsi consegnare tre Boeing di patate, materia prima preziosa se si vogliono gustare le French fries.

PETROLIO PIATTO, EURO IN RIALZO

Tra le materie prime frena il petrolio, che resta sui livelli della vigilia.

Sul mercato valutario la seduta è positiva per l’euro, con il cambio intorno a 1,135.

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