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Dividendi banche, via libera della Bce alle cedole dal primo ottobre

La Vigilanza bancaria della Bce ha ritirato il divieto per le banche di distribuire dividendi ai propri azionisti e di acquistare azioni proprie – Il ritorno alla normalità, molto attesa da investitori e risparmiatori, scatterà dal prossimo primo ottobre, anche se non per tutte le banche: in gioco 20 miliardi di euro entro fine anno

Dividendi banche, via libera della Bce alle cedole dal primo ottobre

Dal prossimo primo ottobre finIrà il divieto per le banche di tutta Europa di distribuire i dividendi ai loro azionisti. E fine del divieto di buy back, cioè del riacquisto delle proprie azioni. E’ quanto ha stabilito la Vigilanza bancaria della Bce accogliendo la richiesta delle banche di tornare alla normalità in materia di dividendi e buy back.

Lo sblocco delle cedole vale 20 miliardi di euro entro l’anno che, secondo quanto ha calcolato la Bank of America, anticiperà un flusso cedolare di quasi 60 miliardi in contanti nel 2022.

La situazione attuale, sostiene la Vigilanza bancaria attuale, è diversa rispetto a quella del 2020 allorchè per motivi prudenziali fu sospesa la distribuzione delle cedole e l’acquisto di azioni proprie delle banche e perciò si può gradualmente tornare alla normalità. Naturalmente non sarà un ritorno generalizzato e, nel comunicare lo stop alle restrizioni, la Vigilanza bancaria europea avverte che discuterà caso per caso il ritorno alla normalità discutendo i piani di distribuzione dei dividendi e di buy back con ciascun istituto. Chi starà meglio dal punto di vita patrimoniale, potrà dare prima l’attesa cedola ai propri azionisti.

E’ una novità molto interessante per investitori e risparmiatori, per le banche e per la Borsa che lunedì, alla riapertura delle contrattazioni, non mancherà di tenerne conto. Di sicuro chi ha investito in banche solide come Intesa Sanpaolo, Unicredit e Mediobanca, può realisticamente sperare di ricevere la cedola all’inizio dell’autunno, secondo modalità e quantità che verranno presto definite. Dai tre istituti italiani gli azionisti si attendono circa 4 miliardi euro, provenienti soprattutto da Intesa Sanpaolo.

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