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Btp, il rendimento sfonda la soglia del 4%. Borse tutte in rosso: Milano -1,19%

Gas, inflazione, tassi e rischi di recessione continuano ad agitare i mercati finanziari – Scintille sui tassi dei Btp

Btp, il rendimento sfonda la soglia del 4%. Borse tutte in rosso: Milano -1,19%

Non si ferma l’emorragia sui mercati finanziari: Wall Street si muove in ribasso per la quinta seduta consecutiva e i listini europei chiudono un’altra giornata in rosso, dopo essersi lasciati alle spalle un mese di agosto da dimenticare. 

Piazza Affari perde l’1,19% e scende a 21.302 punti base, dopo il bilancio di -3,78% del mese scorso. Le perdite sono peggiori a Londra -1,89%, Amsterdam -1,97%, Francoforte -1,58%, Parigi -1,48%. In linea Madrid -1,08%.

Male i tecnologici, sensibili alla crescita dei tassi e indeboliti dalle restrizioni imposte dall’amministrazione Usa alla vendita di chip alla Cina da parte di Nvidia (-10,75% a New York).

Giù anche i titoli minerari e del lusso, fortemente esposti al celeste impero.

D’altra parte il quadro generale non sta cambiando e anzi sta peggiorando a causa dell’inflazione crescente in Europa e delle previsioni sempre più concrete di recessione, cui si sommano oggi il calo del manifatturiero e i nuovi lockdown in Cina. L’importante città di Chengdu ha annunciato restrizioni e una campagna massiccia di test per il Covid-19 della durata di quattro giorni. L’indice Pmi manifatturiero del dragone inoltre è sceso sotto la linea di 50 nel mese di agosto, a 49,5 punti.

Restano sotto scacco anche i titoli di Stato e il Btp decennale, nel corso degli scambi, è arrivato a un soffio dal 4% per tornare poi vicino ai livelli di ieri. Volatile il gas, che il mese scorso ha registrato un balzo del 25%.

Le notizie provenienti da Pechino pesano sul petrolio, che si conferma in ritirata: Brent -2,34%, 93,3 dollari al barile.

Stabile lo spread e rendimenti

Trova parzialmente pace l’obbligazionario. Lo spread tra decennale italiano e decennale tedesco chiude a  234 punti base (-0,08%), ma i rendimenti salgono ancora. Il Btp è a +3,91% e il Bund a +1,56%.

Negli Stati Uniti il titolo a due anni ha raggiunto nella notte un nuovo massimo da 15 anni (+3,52%). Scendono i prezzi dei T-Bond nella seduta odierna e il rendimento del decennale è in crescita al 3,261% da 3,123% di ieri. Si vende, in attesa dell’uscita, domani, del rapporto Usa sull’occupazione di agosto. Oggi è risultato migliore del previsto il dato sulle richieste settimanali di disoccupazione, mentre ieri sono stati inferiori al previsto i posti creati il mese scorso nel settore privato, 132mila, contro stime di 225mila.

Euro sotto la parità; yen ai minimi da 24 anni contro dollaro

Sul mercato valutario l’euro torna sotto la linea di galleggiamento con il dollaro e tratta intorno a 0,993, in ribasso dell’1,2%. Si fanno sentire sulla moneta unica i vari indizi di crisi economica in agguato. L’attività manifatturiera della zona euro ha fatto segnare il secondo calo mensile consecutivo ad agosto (49,6, sotto la linea di 50 che separa contrazione ed espansione). Il sondaggio ha mostrato che, a causa di una domanda più debole, le fabbriche non sono riuscite a vendere quanto prodotto, accumulando scorte di prodotti finiti a un ritmo da record.

Tornando al mercato dei cambi, la maglia nera va allo yen, ai minimi da 24 anni contro dollaro (ci vogliono 140 yen per un biglietto verde) a causa del differente atteggiamento delle banche centrali. La Fed ha intrapreso la via della normalizzazione monetaria, come praticamente tutte le banche centrali dei paesi del G7, mentre la banca centrale giapponese è rimasta da sola a perseverare in una politica ultra accomodante.

Gelo in Piazza Affari

Mentre il governo annuncia la riduzione di un grado del riscaldamento negli edifici pubblici e privati e caloriferi spenti un’ora prima, il gelo è già sceso su Piazza Affari.

Le blue chip hanno quasi tutte il segno meno davanti a partire da Interpump -3,62%, Leonardo -3,35%, Exor -2,92%, Moncler -2,55%, Saipem -2,45%, per limitarci ai titoli peggiori.

La breve lista delle big cap che si salvano da questa Caporetto parte da Telecom, +0,58%, su cui Bestinver nel daily ha confermato il “Buy”, sottolineando che potrebbe beneficiare di un possibile incremento dei prezzi delle tariffe telefoniche qualora fosse introdotto per fronteggiare il balzo dell’inflazione. Piccoli passi per Unipol +0,17%, Hera +0,04%, Prysmian +0,03%.

Le banche sono in calo e per trovare la peggiore bisogna uscire dal Ftse Mib: è ancora una volta Mps -3,4% che si prepara ad affrontare l’aumento di capitale da 2,5 miliardi in un quadro di mercato non proprio confortante.

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