Condividi

Voucher verso l’abolizione totale, salta il referendum

Per evitare il referendum promosso dal Cgil, il Governo sta pensando all’abolizione totale dei voucher dal 2018 – Protesta Confindustria: “Così si favorisce il lavoro nero”

Vittoria su tutti i fronti per Susanna Camusso. Dopo giorni di ipotesi e incertezze, arriva la decisione definitiva: i voucher saranno aboliti accogliendo in toto le richieste della CGIL. Nessuna modifica, nessun nuovo limite, ma cancellazione totale sia per le imprese che per le famiglie. Di fronte alla minaccia del referendum, la maggioranza sceglie la strada più sicura, evitando di andare alle urne e rischiare un’altra debacle dopo quella dello scorso 4 dicembre.

Oggi voteremo per l’abrogazione totale dei voucher“, ha spiegato Patrizia Maestri (Pd), relatrice della proposta di legge che verrà votata in commissione Lavoro della Camera questo pomeriggio. “Ci sarà un periodo di transizione fino al 31 dicembre 2017 – ha continuato la deputata democratica- per permettere di utilizzarli a chi li ha già acquistati”. “L’abrogazione va bene, è un risultato inatteso ma positivo, speriamo però che il governo non li faccia poi rientrare sotto altre forme”, ha concluso.

Scendendo nel dettaglio, l’emendamento che la maggioranza voterà oggi stesso esaudisce la richiesta contenuta nel quesito referendario promosso dalla CGIL. Gli articoli 48, 49 e 50 del decreto legislativo n.81 del 2015, parte del Jobs Act, saranno eliminati, cancellando la disciplina sui voucher e sul lavoro accessorio. Il decreto sarà approvato domani, venerdì 17 marzo, dal Consiglio dei ministri. Al suo interno potrebbero esserci anche le norme che riattivano il principio di responsabilità solidale tra committenti, appaltatori e subappaltatori che disinnescano il secondo referendum promosso dalla CGIL, quello sugli appalti appunto. 

Per nulla contenta della decisione della maggioranza, Confindustria: “Cancellare i voucher sarebbe un grave errore. Il governo non ceda a pressioni ingiustificate”, ha detto il vicepresidente di Confindustria, Maurizio Stirpe all’Adnkronos. “Sarebbe un errore clamoroso, i voucher pesano per lo 0,19% del totale delle ore lavorate. Meglio proseguire con la tracciabilità aumentando l’area dei controlli sugli abusi”.

Critico anche il presidente Vincenzo Boccia: “Se proprio si deve fare, si faccia il referendum”, ha detto. “Smontare una cosa senza dibattito non ci sembra la strada giusta”.

Commenta