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Trump frena le Borse, Fca sconta il “processo” Ue

Il Russiagate estende il suo impatto anche sui listini europei, tutti negativi a metà giornata. Governo deluso per l’imminente apertura della procedura contro l’Italia sulle emissioni diesel. L’euro si spinge a 1,11 sul dollaro ma poi ritraccia. L’inflazione sale dell’1,9% nell’Eurozona. Banche in calo, debole il lusso. Enel e Atlantia in controtendenza

Avvio in netto ribasso per Piazza Affari e le Borse europee. L’indice FtseMib scende dello 0,7%, attorno a 21600 punti. In rosso anche gli altri listini europei con ribassi attorno allo 0,4%. Quasi invariata Londra (-0,02%).

Fra le blue chip milanesi si riduce il calo di Fiat Chrysler (-1,33%), in ripresa dopo il ribasso iniziale del 2,7% in seguito alla conferma che la Commissione Ue ha deciso di avviare una procedura contro l’Italia perché avrebbe ignorato volontariamente i dispositivi illegali di manipolazione delle emissioni montati sui motori diesel di Fiat Chrysler. “Mi è spiaciuto apprendere che nonostante tutte le informazioni dettagliate fornite alla Commissione e alla Germania intendiate aprire una procedura di infrazione”, ha scritto il ministro Graziano Del Rio.

Si allenta la tensione, comunque forte, sul dollaro: l’euro si è spinto sopra quota 1,11, al massimo dallo scorso 9 novembre, per poi ritracciare lievemente a 1,1097, in rialzo dello 0,1%. Crescono i timori sull’agenda economica di Donald Trump, mesa in crisi dalle difficoltà politiche della Casa Bianca. Ian Hatzius, chief economist di Goldman Sachs, ha messo in dubbio che la Fed possa rispettare la tabella di marcia di due rialzi dei tassi entro il 2017. “Anche un modesto deterioramento della crescita – ha detto – potrebbe convincere la Fed a rinviare a settembre il prossimo aumento dei tassi”.

Intanto l’inflazione nell’area euro è risalita all’1,9% ad aprile, secondo i dati definitivi di Eurostat, su valori in linea con gli obiettivi ufficiali della Bce. Cresce la pressione sul consiglio direttivo della Bce in vista della riunione dell’8 giugno a Tallin, in Lettonia. Nel frattempo nei prossimi due giorni vi saranno un gran numero di interventi di esponenti della Bce, tra cui domani di Mario Draghi e venerdì del vicepresidente Victor Constancio e del componente del Comitato esecutivo Benoit Coeuré.

Petrolio in calo: il Brent è scambiato a 51,4 dollari al barile (-0,3%). Eni perde lo 0,6%, Saipem -0,6%. Effervescente Saras (+4%) spinta dal rialzo dei margini della raffinazione.

Rendimenti in calo sul mercato dei bond: il Btp decennale è scambiato a 2,20% (da 2,22% di ieri), il Bund a 0,40% (da 0,43%), spread a 179 punti base. 

Banche in calo, ma in recupero dai minimi della mattina: Unicredit -1%, Intesa -0,4%, Ubi -2%. Positiva Banco Bpm (+0,2%).

Enel avanza dello 0,3%. Arretra invece Atlantia (-0,8%), che nelle ultime due sedute ha guadagnato più del 3,3%, dopo avere annunciato l’Opa da 16,3 miliardi sulla spagnola Abertis. Criteria Caixa, primo azionista di Abertis con il 22,2%, ha definito “amichevole” l’offerta italiana ma si è riservata un periodo di tre/quattro settimane per annunciare una decisione ufficiale sull’offerta italiana. I soci del conglomerato spagnolo hanno la possibilità di optare per un’alternativa che prevede il pagamento mediante azioni speciali Atlantia di nuova emissione. 

Scendono Telecom Italia (-1,6%) e Mediaset (-1,2%). Nel settore industria deboli Leonardo (-1%), StM (-0,3%) e Prysmian (-1%). In calo anche Buzzi (-2,1%): l’azienda cementiera ben presente in America, soffre dopo i dati di ieri che mostrano un rallentamento nell’attività edilizia in Usa. Partita pesante, Brembo riduce le perdite a -1,4%. 

Debole il settore Lusso. Moncler perde l’1,3%. Luxottica (-0,73%) ritirerà gli Adr da Wall Street.

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