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I tesori di Gianmaria Buccellati diventano un libro

Il raffinato spazio in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano ospita, in collaborazione con la Libreria Bocca, la presentazione del volume “I tesori della Fondazione Gianmaria Buccellati” (Skira editore) con il quale la Fondazione Gianmaria Buccellati desidera ricordare il suo fondatore, a tre anni dalla sua scomparsa e, al contempo, celebrare il decennale della sua omonima Fondazione.

I tesori di Gianmaria Buccellati diventano un libro

Martedì 27 marzo 2018, alle ore 18.30, il fascino e l’eleganza delle creazioni di alta oreficeria e di gioielleria di Gianmaria Buccellati sono i protagonisti della serata in programma a The Penthouse Galleria di Milano.

A parlarne saranno Rosa Maria Bresciani Buccellati, presidente Fondazione Gianmaria Buccellati, Elisa Bortoluzzi Dubach, docente universitario, consulente nell’area della filantropia e delle fondazioni e Paola Venturelli, storica dell’Arte, conservatore museale e docente Arti Orafe.

Il libro ricostruisce l’affascinante storia artistica e imprenditoriale di Gianmaria Buccellati anche attraverso i ricordi di chi l’ha conosciuto non solo come geniale creativo e imprenditore, ma anche come uomo sensibile e curioso, dando ampio spazio alle creazioni sue e di suo padre Mario e illustra un secolo di storia dell’arte orafa attraverso gioielli, lavori di oreficeria e di argenteria della Fondazione Gianmaria Buccellati, nati dal genio di due tra i nomi più significativi del panorama orafo mondiale, eredi della illustre tradizione italiana, fiorita nel Rinascimento con Benvenuto Cellini, uno dei massimi artisti di ogni epoca.

Collezione Bucellati

Gianmaria Buccellati, 2002 “Coppa della Regina”, in cristallo di rocca, ed oro giallo con zaffiri multicolore.

“Ascoltare Gianmaria Buccellati parlare attraverso le sue creazioni – afferma Rosa Maria Bresciani Buccellati, offre al lettore un’esplorazione insolita della sua arte, perché accanto ai segreti della tecnica, il racconto rimanda costantemente a una interpretazione di bellezza e principi fondanti l’atto creativo. Il dialogo aperto che Gianmaria offre con le sue opere, sono anche un esempio di stile di vita e di lavoro”.

Seguendo i canoni rinascimentali che Mario Buccellati, definito da Gabriele d’Annunzio, di cui fu amico e sodale, il “Principe degli orafi”, creava i suoi lavori, reinterpretandoli in modo assolutamente personale, unico e facilmente riconoscibile. A lui, va assegnato il merito di aver fatto conoscere lo “stile Buccellati” capace di diventare un mito dell’arte orafa, apprezzato dai membri delle case regnanti, da pontefici e uomini di cultura.

Gianmaria Buccellati, sulle orme del padre, ha saputo guardare con estremo interesse alle diverse espressioni artistiche dell’antichità, del Rinascimento, del Barocco e del Rococò che rappresentano per lui un’inesauribile fonte d’ispirazione cui attingere motivi e temi da rielaborare e da applicare alle diverse tipologie di manufatti preziosi.

Una storia italiana, che si snoda lungo tutto il Novecento, di uno dei protagonisti del Made in Italy, un successo di arte e di tecnica, di estro artistico e di capacità artigianale.

Note biografiche.

Rosa Maria Bresciani Buccellati
Presidente Fondazione Gianmaria Buccellati. Presidente Gianmaria and Rosa Maria Buccellati Foundation. Presidente Onorario Istituto Gemmologico Italiano (IGI).
Nasce a Milano, fin da giovanissima, Rosa Maria opera nel settore orafo dove Gianmaria Buccellati le conferisce incarichi di responsabilità crescente. Nasce così un sodalizio lavorativo e personale in cui la passione per il lavoro si intreccia con la vita privata. Il legame diverrà indissolubile con il sigillo del matrimonio. Nel 2008 nasce la Fondazione Gianmaria Buccellati, il cui Presidente è Gianmaria stesso, che designa, da subito, come suo successore, Rosa Maria.
La sua fine sensibilità e le costanti premure verso l’Istituto Gemmologico Italiano, di cui ha sempre condiviso l’alta missione incoraggiandone le molteplici attività, le hanno meritato riconoscimento unanime.
Oggi continua l’opera di conservazione e trasmissione del sapere orafo attraverso numerosi eventi e mostre, l’ultima “Gianmaria Buccellati. Capolavori d’Arte Orafa” a Venezia, nel Salone Sansoviniano; mostre che cura sempre con la stessa passione seguendole personalmente. Nel contempo dà prova del profondo, sincero e solido attaccamento alla propria città e alla Nazione, sostenendo e promuovendo iniziative che ne mettano in evidenza le personalità artistiche che vi hanno operato, o ne salvaguardino il patrimonio. Solo per citarne alcune: le ricerche scientifiche sulle opere del Bernardino Luini custodite nella Pinacoteca Ambrosiana, il progetto dedicato ad Alda Merini e il decisivo intervento per la restituzione al culto della Chiesa dello Spirito Santo e San Giorgio alla Costa in Firenze, un “raffinato gioiello, unico nel suo genere, interamente progettato da Giovan Battista Foggini”.
Milano e l’Italia hanno trovato in Rosa Maria Bresciani Buccellati una sensibile e attenta mecenate che non cerca la propria visibilità, ma la concretezza delle azioni, cosa che ha sempre perseguito nella sua intensa attività professionale e non.

Elisa Bortoluzzi Dubach, docente universitario e consulente di relazioni pubbliche, sponsorizzazioni e fondazioni, è un’esperta del settore di chiara fama e lunga esperienza; insegna in università ed istituzioni in Italia, Svizzera, Germania ed è stata capo progetto di numerose campagne nazionali ed internazionali. Leader nel settore dello sponsoring culturale e sociale, ha contribuito personalmente alla creazione di grandi Fondazioni erogative ed é consulente di Amministratori Delegati, Presidenti del Board di significative aziende nazional e internazionali, di governi e di amministrazioni pubbliche. Già membro della Commissione Cultura della città di Zugo, fa parte dal 2001 della giuria del Premio per la promozione del finanziamento privato della cultura “Mecenate” (Austria). E’ autrice di articoli di riferimento nel campo dello sponsoring e delle fondazioni erogative (pubblicati in periodici specializzati in lingua tedesca, inglese, italiana e araba). E’ suo il primo manuale operativo in materia di sponsorizzazioni: Sponsoring – der Leitfaden für die Praxis, Editore Haupt, Berna, 2011, quinta edizione, (in italiano: Sponsoring dalla A alla Z – Manuale operativo, Skira, Milano, 2009, seconda edizione), nonché il primo manuale per la collaborazione fra mondo non-profit e fondazioni erogative: Stiftungen- der Leitfaden für Gesuchsteller, Huber Frauenfeld, Stuttgart-Wien, 2014, seconda edizione, (in italiano: Lavorare con le fondazioni – Guida operativa di fundraising, Franco Angeli, Milano, 2009, seconda edizione) e la pubblicazione sulla filantropia femminile Mäzeninnen-Denken-Handeln-Bewegen (Mecenati-Pensare-Agire-Cambiare) Editore Haupt, Berna, 2015. Elisa Bortoluzzi Dubach è socia di numerose organizzazioni nazionali ed internazionali quali fra le altre FERPI (Federazione italiana delle relazioni pubbliche), PR SUISSE( Associazione Svizzera di Relazion Pubbliche ASRP), ESB- Borsa Europea dello Sponsoring, GetDiversity, nonchè di proFonds-Organizzazione ombrello delle fondazioni di pubblica utilità svizzere (www.elisabortoluzzi.com).

Paola Venturelli
Storica dell’arte; specializzata in storia dell’arte lombarda. Ph.D. Storia dell’arte
Storica dell’arte nota a livello internazionale, Paola Venturelli si occupa di arti applicate italiane, di oreficeria, di storia del collezionismo e del costume tra XIV e XX secolo. Ha pubblicato monografie, saggi e articoli per atti di Convegno internazionali, in volumi miscellanei e in riviste specializzate, facendo parte del Comitato Scientifico di importanti esposizioni sia in Italia che all’estero. Ha allestito e studiato raccolte presso diversi Musei, curando mostre sulle arti preziose e l’oreficeria, sino alla recente Alfredo Ravasco. L’orafo dei Principi. Il Principe degli orafi (2015-2016) presso villa Necchi Campigli – FAI a Milano.
Oltre a saggi per cataloghi di mostre e in volumi miscellanei, articoli per riviste specializzate, dedicati alla storia dell’oreficeria e delle arti suntuarie lombarde, sull’argomento ha pubblicato i volumi: Gioielli e gioiellieri milanesi. Storia, arte, moda (1450-1630), Silvana Editoriale 1996; Glossario e documenti per la gioielleria milanese (1459-1631), La Nuova Italia 1999; Leonardo da Vinci e le arti preziose. Milano tra xv e xvi secolo, Marsilio 2002; Alfredo Ravasco, Skira 2003; Smalto, oro e preziosi. Oreficeria e arti suntuarie nel Ducato di Milano tra Visconti e Sforza, Marsilio 2003; Le collezioni Gonzaga. Cammei, cristalli, pietre dure, oreficerie, cassettine, stipetti. Intorno all’elenco del 1626-1627. Da Guglielmo e Vincenzo ii Gonzaga (Centro Internazionale d’Arte e Cultura di Palazzo Te, Mantova), Silvana Editoriale 2005; è in corso la pubblicazione di Cristalli, cammei e pietre dure milanesi per le corti d’Europa tra xv e xvii secolo (Skira 2009).

Immagine: Mario Buccellati, 1929 Tiara sforata a tulle in argento platinato e foderato in oro giallo, incassato con brillanti e diamanti taglio rosa

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