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Google, multa record dall’Ue: 2,4 miliardi per violazione norme antitrust

Secondo Bruxelles, il colosso americano penalizzerebbe le offerte dei concorrenti nel “ranking” di ricerca e darebbe a Google Shopping in posizioni privilegiata rispetto a concorrenti come come TripAdvisor ed Expedia. Ecco cosa replica il colosso Usa

Google, multa record dall’Ue: 2,4 miliardi per violazione norme antitrust

Stangata di Bruxelles su Mountain View. La Commissione europea ha inflitto una multa record a Google: 2,4 miliardi di euro. Il motivo? “Violazioni delle norme antitrust”, cioè abuso della posizione dominante come motore di ricerca più usato al mondo per ottenere un illecito vantaggio in favore del suo servizio Google Shopping.

In sostanza, il colosso americano penalizzerebbe le offerte dei concorrenti nel “ranking” di ricerca e farebbe comparire i propri servizi in posizioni più alte nelle ricerche effettuate dagli utenti, a scapito di concorrenti come TripAdvisor ed Expedia. L’istruttoria, aperta nel 2010, è una delle tre contro Google e una delle varie contro i colossi Usa quali Starbucks, Apple, Amazon e McDonalds.

Secondo la commissaria Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager, “ciò che Google ha fatto è illegale in base alle norme antitrust Ue. Ha negato ad altre società la possibilità di competere sui meriti e di innovare. E, cosa più importante, ha negato ai consumatori europei una reale scelta di servizi e i pieni vantaggi dell’innovazione”.

La multa infrange di gran lunga il precedente record, che era di 1,06 miliardi al produttore di chip Usa Intel. Ma l’importo è comunque lontanissimo dalla sanzione massima che la Commissione potrebbe infliggere a Google, ovvero 8 miliardi di euro, pari ql 10% dei ricavi totali del gruppo.

Da parte sua, Google non si scompone: “Dissentiamo rispettosamente dalle conclusioni presentate oggi – afferma il capo dell’ufficio legale, Kent Walker, in una nota – Esamineremo la decisione della Commissione europea nel dettaglio mentre valuteremo un ricorso e continueremo a difendere la nostra linea”.

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