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Borsa: banche contrastate, tonfo Creval. Giù Tod’s

Listini europei in ordine sparso a metà giornata e dollaro superstar – Milano tiene – Sulle montagne russe titoli importanti come Campari e Saipem – Eni in rialzo spinto dal petrolio, Snam ai massimi dopo la trimestrale – Nel lusso in calo Ferragamo e Luxottica – Il Btp scende a 1,75%

Il rialzo del petrolio sostiene i listini europei, sulla parità nonostante le tensioni sul fronte delle banche. L’indice Ftse Mib a Piazza Affari segna un progresso dello 0,2%, oltre quota 23.050 punti. Francoforte -0,05%. In calo anche Parigi (-0,1%). La variazione più significativa è quella di Madrid, sotto dello 0,4%.

Il dollaro, a quota 1,1565, si porta su nuovi massimi da giugno rispetto all’euro. Il rendimento del T bond viaggia sul 2,35% nell’attesa del prossimo rialzo dei tassi. Rispetto ai titoli di Stato italiani, ai minimi da dieci mesi, il differenziale si aggira sui 60 punti base (1,75% contro 2,35%). Lo spread a dieci anni tra Bund tedesco e Treasury Usa sfiora i 200 punti base.

Il Brent ritraccia marginalmente dopo il balzo della vigilia, il più consistente delle ultime sei settimane, in un clima di crescente tensione tra Arabia Saudita e Iran sul conflitto in Yemen. Intorno alle 12 italiane il contratto sul Brent per consegna gennaio cede 11 cent a 64,16 dollari al barile, dopo aver chiuso ieri in rialzo del 3,5%. Il Wti sale di 3 cent a quota 57,38.

Eni sale dell’1,5% a 14,72 euro, riportandosi sui prezzi di maggio. Stamattina HSBC ha ritoccato il prezzo obiettivo a 16,1 euro da 15,10 euro, promuovendo la raccomandazione Buy da Neutral. Saipem +0,2%, Tenaris +0,6%.

Stamattina ha deluso leggermente la produzione industriale tedesca, scesa dell’1,6% in settembre. Tra le trimestrali in uscita oggi delude Bmw, -2,5% dopo profitti trimestrali calati del 5,9%, vicino alla parte bassa delle previsioni a causa dei costi maggiori per le nuove tecnologie e i modelli.

Cala ancora più pesantemente anche il produttore di chip Dialog Semiconductor (-8,2%), dopo un outlook cauto sul quarto trimestre. Sotto pressione anche il gruppo marittimo danese Maersk (-5%). Sul fronte bancario, in attesa dei conti di Intesa (+0,3%), Unicredit cede lo 0,5% alla vigilia del Cda sul successore del presidente Giuseppe Vita. Mediobanca ha confermato il rating outperform. Ubi Banca -0,3%, Banco Bpm -0,7%. In forte ribasso il Credito Valtellinese (-10%), che potrebbe annunciare oggi un aumento di capitale da mezzo miliardo di euro: la banca capitalizza 324 milioni di euro.

Stamane a Francoforte Mario Draghi ha sottolineato che molte banche non hanno ancora la capacità di assorbire ampie perdite, dato che l’incidenza dei loro crediti deteriorati rispetto al capitale resta elevata. “Attualmente la questione più importante è gestire le sofferenze” ha sottolineato Draghi durante una conferenza. “Di conseguenza abbiamo bisogno di uno sforzo congiunto da parte delle banche, dei supervisori, dei regolatori e delle autorità nazionali per affrontare tale questione in maniera ordinata, prima di tutto e soprattutto creando un ambiente in cui gli Npl possano essere efficacemente gestiti e ceduti in maniera efficiente”.

Tra i titoli del lusso Tod’s arretra del 3%. La società ha comunicato di aver chiuso i primi nove mesi del 2017 con 722 milioni di euro di ricavi, in calo del 4,7% anno su anno. Nel terzo trimestre, i ricavi sono scesi dell’8% a 239 milioni di euro. Molto male il canale wholesale, in calo del 14,6% a 100,5 milioni di euro. Oggi la società presenta il nuovo piano industriale. 

In ribasso anche Luxottica (-0,7%) e Ferragamo (-1%). Debole Yoox Net à Porter (-0,6%) dopo che Zalando, il principale gruppo europeo di e-commerce, ha abbassato le sue previsioni sui profitti nell’ultimo trimestre del 2017, e perde il 5% a Francoforte.

Dopo i risultati del terzo trimestre Campari guadagna l’1,6%, a 6,79 euro. L’Ebit rettificato è stato di 94 milioni di euro, in rialzo del 7% anno su anno. Il debito netto, al 30 settembre, è di 1,08 miliardi di euro. Campari si attende, entro fine anno, “un’ulteriore riduzione del livello di indebitamento per effetto delle cessioni di business non-core e attività immobiliari”.

Snam si spinge sui massimi da luglio 2016 a 4,48 euro. La società chiude il terzo trimestre 2017 con 628 milioni di euro di ricavi, in linea con le attese del consenso. Il Cda ha deliberato la distribuzione agli azionisti di un acconto dividendo pari a 0,0862 euro per azione.

Tra le small cap, Mondo Tv (+2,4%) segna nuovi top dal 2015. Continua la corsa degli immobiliari: Igd +2%.

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