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Bollorè in Italia fa utili ma non distribuisce dividendi

La Financiere du Perguet, la holding di Vincent Bollorè che custodisce le sue partecipazioni in Mediobanca e in Generali ha registrato nel 2016 oltre 17 milioni di utili ma, comenegli ultimi tre anni, non ha distribuito alcun dividendo

Continua a segnare utili, senza distribuire dividendi, la Financiere du Perguet, la holding di Vincent Bollore’ che custodisce le quote in Mediobanca e Generali. Come emerge dal bilancio depositato nelle scorse settimane la Perguet ha registrato nel 2016 un utile netto 17,1 milioni dopo i 16,8 milioni del 2015. Anche in questa occasione come nella precedente, il risultato e’ stato riportato a nuovo e il documento precisa che ‘la societa’ non ha effettuato distribuzione di dividendi negli ultimi tre anni’. La Perguet e’ depositaria del 7,98% di Mediobanca, contabilizzato a un valore di 536,2 milioni di euro.

La quota ha fruttato una cedola di 18,5 milioni. Sulla base dei dati contabili, i quasi 70 milioni di azioni Mediobanca della Perguet hanno un valore unitario attorno a 7,7 euro, al di sotto quindi degli 8,45 euro (+1,5%) della chiusura di Borsa odierna. Alla cassaforte ‘italiana’ del gruppo Bollore’ fa inoltre capo lo 0,13% di Generali, per un valore di 29 milioni di euro e la partecipazione ha permesso l’incasso di una cedola di 1,1 milioni di euro. Gli introiti da partecipazioni sono pari a 19,7 milioni, in aumento di circa 2 milioni sull’esercizio precedente, mentre gli oneri dell’esercizio ammontano a 2,5 milioni e per 2 milioni si tratta di oneri finanziari. L’indebitamento e’ in calo a 69,7 milioni da 82,8 milioni. Gli asset sono pari a 566 milioni di euro da 561 milioni nel 2015. L’incremento – spiega il bilancio – deriva dall’acquisto di titoli Mediobanca per 5,2 milioni di euro che hanno portato la quota sfiorare l’8%.

Bollore’ e’ il secondo maggiore azionista di Mediobanca, alle spalle di Unicredit (8,5%) e la sua quota rappresenta il 25,76% delle azioni vincolate al patto di sindacato che riunisce complessivamente poco meno del 31% del capitale della banca. L’accordo scade il prossimo 31 dicembre e si rinnova automaticamente per altri 2 anni, fra i partecipanti che non hanno dato disdetta almeno tre mesi prima della scadenza (cioe’ entro il 30 settembre), a condizione che rappresentino almeno il 25% del capitale di Mediobanca. I pattisti si riuniranno il 22 settembre per determinare la lista dei candidati per il rinnovo del consiglio di amministrazione della banca da sottoporre all’assemblea di fine ottobre. Il 15 settembre si riunira’, invece, il board.

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