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Bankitalia: Pil accelera, occupazione pre-crisi

L’Italia è in recupero: il tasso di occupazione cresce rispetto agli ultimi quattro mesi ma le ore lavorate restano ancora basse. I prezzi stentano a decollare, l’inflazione non ha subito variazioni in positivo durante i mesi estivi. Bene il comparto bancario italiano, con i nostri istituti di credito che nell’ultimo anno hanno recuperato moltissimo, più di quelle europee

Nei mesti estivi la crescita dell’economia italiana è proseguita. Questo è ciò che è evidenziato nel Bolletino mensile pubblicato da Bankitalia. L’espansione produttiva è sostenuta con forza dalla domanda interna: i consumi sono cresciuti rispetto al trimestre precedente, e a confermare il trend ecco la crescita della fiducia delle famiglie e delle immatricolazioni di autoveicoli. Migliorano rispetto agli anni passati le condizioni di investimento ed accelera la spesa in beni capitali. 

Il trend osservato in Italia si inserisce nel quadro internazionale caratterizzato da prospettive di crescita a breve termina dell’economia globale, spinta dagli scambi commerciali in ripresa. 

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, via Nazionale fa sapere che il numero di occupati è tornato su livelli che si avvicinano a quelli precedenti alla crisi, ma permane una criticità: le ore lavorate sono oltre il 5% al di sotto del livello pre-2008, a segnalare un sottoutilizzo ancora ampio del lavoro. Crescono in misura contenuta anche le retribuzioni contrattuali. 

L’inflazione ha recuperato rispetto ai minimi toccati negli ultimi anni, rimanendo comunque bassa (1,3% in settembre). 

Il miglioramento delle condizioni macroeconomiche ha avuto effetti positivi sulla qualità del credito delle banche italiane, le quali quotazioni sono cresciute nell’ultimo anno del 51%, più di quelle della borsa italiana e delle altre banche europee. Allo stesso momento però si è accentuata la riduzione dell’incidenza dello stock di crediti deteriorati sul totale dei prestito, anche per effetto delle liquidazioni condotte in giugno. 

Nella nota di aggiornamento del Def, il Governo ha stimato un indebitamento netto pari al 2,1% del PIL ed una diminuzione del rapporto debito/Pil dello 0,4% rispetto al 2016. Secondo l’Esecutivo il sostanziale pareggio di bilancio dovrebbe essere raggiunto nel 2020, e lo studio di Bankitalia sembra poter confermare questa previsione. 

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