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Abusivismo, più di un milione di immobili mai censiti

Secondo l’Agenzia del Territorio in Italia viene demolito solamente un edificio su dieci. Legambiente punta il dito sulla stretta relazione fra la ricerca del consenso elettorale e l’utilizzo del cemento. Sardegna, Sicilia e Marche le Regioni più interessate dalle leggi che appoggiano l’abusivismo.

Abusivismo, più di un milione di immobili mai censiti

Il terremoto dello scorso 21 agosto ad Ischia ha riacceso la miccia delle discussioni relative al fenomeno dell’abusivismo. Come sempre, nei giorni successivi al sisma nell’isola campana si è puntato l’ndice sullo stato di salute delle costruzioni presenti nell’isola campana, sottolineando come un terremoto di modeste dimensioni (quarto grado della scala Richter) non avrebbe dovuto causare la morte di 2 persone e lasciare circa tremila persone senza una casa. 

Parlarne solamente in occasione di disastri ambientali ha poco senso, il problema dell’abusivismo in Italia è reale e presente, e non solo nelle settimane successive ai terremoti. Secondo l’Agenzia del Territorio, che ha redatto la mappatura aerea dell’intera Penisola, ci sono addirittura 1,2 milioni di edifici “fantasma”. Ville sul mare costruite dall’oggi al domani, stabilimenti balneari e resort sorti in luoghi improbabili. 

In questi giorni L’Agenzia ha inviato centinaia di migliaia di lettere ai proprietari degli immobili, invitandoli ad accatastare i fabbricati rurali, pagando una tassa che oscilla tra 172 e 8264 euro

Il discorso è più complicato, e per tentare di descriverlo bisogna superare i soliti slogan che arrivano dal mondo della politica. Nel 2011 infatti il Governo Monti decise di iscrivere i fabbricati nei registri fiscali, considerate le resistenze dei singoli Comuni a farsi carico di beni immobili non registrati al catasto, che sfuggono ad ogni tipo di imposizione. 

Un’altra piaga che colpisce l’abusivismo è la presenza mafiosa sul territorio. Legambiente così è intervenuta nell’ultimo Rapporto sulle ecomafie 2017: “Gli illeciti contestati nel ciclo del cemento nell’ultimo anno sono stati 4426, in media più di 12 al giorno, con una flessione del 10% rispetto al 2015. Nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa ne sono stati contati 1831, circa il 41% sul totale nazionale”. 

Secondo la presidente di Legambiente, Rossella Muroni, esiste una stretta connessione fra ricerca del consenso elettorale e costruzioni abusive. Non è un caso infatti che spesso, i sindaci che vogliono far rispettare la legge, vengano isolati dalla comunità. Il prossimo futuro non è affatto rassicurante: la Sardegna discute di ripartire con l’edificazione a tappeto vicino al mare, le Marche spingono per derogare ai vincoli a favore di una rapida ricostruzione del post-terremoto. Anche in Sicilia è in fase di discussione una legge a favore degli abusi. E i grillini hanno stupito tutti disquisendo su abusivismo e abusivismo e stendendo di fatto un velo pietoso su condoni e sanatorie in vista delle prossime elezioni regionali. 

In ogni caso, i numeri sono davvero poco rassicuranti. Fra il 2000 ed il 2011, nei comuni capoluogo di provincia, sono state emesse 46760 ordinanze di demolizione di edifici abusivi. Le demolizioni effettive, però, sono state solamente 4956, solo il 10,6% di quelle attese

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