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Da Nord Corea a Fca, Cina sempre più ago della bilancia

In una fase di difficoltà del presidente Usa Trump, i cinesi occupano il centro della scena politica ma anche commerciale e finanziaria del mondo, come dimostrano le vicende nordcoreane e della Fca, senza dimenticare il prossimo Congresso del Partito comunista cinese e la Silk Road – Ecco perchè per l’asset management il mercato cinese può diventare la grande scommessa del 2018

Da Nord Corea a Fca, Cina sempre più ago della bilancia

Mentre negli USA si assiste all’ennesima “purga” dal Team del Presidente Trump con l’allontanamento dello stratega “SuperBianco” Bannon gli avversari politici di un’America scossa dopo i fatti di Charlottesville si danno molto da fare.

I russi con Rosneft tentano di penetrare il mercato energetico asiatico con l’importante acquisizione della Essar Oil indiana e delle sue attività di raffinazione, mettendo a segno un altro importante tassello della loro tattica di espansione post sanzioni.

Ma sono i cinesi a dimostrarsi centrali in tutte le vicende politiche a livello globale, cominciando con la questione nordcoreana sino agli aspetti commerciali e finanziari non banali, per esempio con l’interessamento di Great Wall Motor (GWM) su alcune attività di FCA, (al settimo posto nella classifica mondiale dei produttori nel settore automotive) come “cavallo di Troia”, di una nuova fase di acquisizioni europee che prima era concentrata sugli sbocchi e gli accessi di porti e vie di comunicazione, dalla Grecia sino al Canale di Panama, ed ora passa ai colossi dei settori industriali più prestigiosi. Anche sul mercato delle commodities una domanda cinese robusta di zinco ha riportato lo zinco al nuovo record decennale e trainato il settore dei metalli industriali.

L’interesse di Great Wall Motor è stato confermato ed è indubbio che FCA abbia un interesse ad uno scambio di tecnologie sul comparto delle auto elettriche ed a guida computerizzata. D’altro canto il Presidente di GWM, Wang Fengying, ha precisato che l’interesse per acquisire la parte di Fiat Chrysler legata al marchio Jeep, e possibilmente anche RAM per i veicoli commerciali, combacia con l’obiettivo di diventare i più importanti produttori di SUV a livello globale. Entrambi i titoli ne beneficeranno oltremodo ma in questo momento resta il quadro geopolitico la maggiore preoccupazione.

L’America fa pressioni sulla Cina  e sfrutta le “alzate” di testa del leader nordcoreano per minacciare sanzioni ulteriori che creerebbero difficoltà ai cinesi, il cui Paese si è rafforzato sul piano congiunturale e ha dimostrato capacità di sanare anche le questioni interne più preoccupanti, come la bolla immobiliare ed il dilagare del fenomeno dello “shadow banking”  grazie alla guida ferma e autoritaria di Xi Jinping.

In Novembre poi si aprirà il 19esimo Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese (PCC) che si concluderà con la nomina dello Standing Committee o Comitato Centrale  del Politburo, decretando la nuova leadership di potere che affiancherà il Segretario Generale e Presidente Xi Jinping, nonché Capo della Commissione Militare Centrale. Questa concentrazione di poteri ha segnato, con la svolta sul nuovo modello economico e la lotta alla corruzione, una nuova era di potere dopo quella di Mao Zedong e quella di Deng Xiaoping. E questa fase di difficoltà politica di Trump lascia ampio spazio di manovra ai cinesi anche per consolidare l’ambizioso disegno della “Silk Road” (“detta anche Belt & Road Initiative”) finanziato dal Silk Road Fund, già alimentato con oltre 110 miliardi dollari Usa, per sostenere i piani di sviluppo infrastrutturale iniziato nel 2013 che rafforzerà i legami commerciali tra Asia ed Europa. Praticamente un’autostrada aperta dopo il blocco di Trump sui grandi accordi del TPP l’Accordo Trans Pacifico, tra Asia e USA, e del TTIP l’Accordo Transatlantico tra USA ed Europa.

E’ chiaro che, dato l’accordo di mutua assistenza militare tra Nord Corea e Cina, la diplomazia cinese stia impegnandosi oltremodo per soddisfare l’ennesimo pacchetto di richieste economiche di Kim Jong Un. Ed i recenti incontri anche con i più alti rappresentanti dell’Esercito USA mirati a rafforzare la comunicazione tra le due superpotenze sono diretti ad evitare errori di valutazione e risposte condivise alla minaccia nordcoreana.

Infine, dal punto di vista finanziario, in un momento che si conferma difficile per le obbligazioni High Yield soprattutto negli USA come per le obbligazioni emergenti, che iniziano entrambe a registrare deflussi costanti, i mercati azionari sono destinati a restare cruciali per l’asset allocation di portafogli che guardano con sempre maggiore interesse al mercato cinese come la vera grande scommessa per il 2018.

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